Si uccide ancora, 52enne freddato davanti a moglie e figlio di 11 anni: ferita la donna

 

Un uomo di 52 anni è stato ucciso a colpi di arma da fuoco ad Afragola, in provincia di Napoli. L’uomo, Remigio Sciarra, residente a Cardito, era a bordo della sua auto sulla strada statale Sannitica in compagnia della moglie 50enne, rimasta ferita a una mano. Nella vettura c’erano anche il figlio di 11 anni e un suo amico, entrambi rimasti illesi. Indagano i carabinieri della compagnia di Casoria e del nucleo investigativo di Castello di Cisterna.

A far fuoco, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, è stato un killer che in sella ad uno scooter ha raggiunto l’auto sulla quale viaggiava la vittima. Il sicario ha sparato alcuni colpi di pistola a distanza ravvicinata. Per Remigio Sciarra, che era sottoposto alla misura della sorveglianza speciale, non c’è stato scampo. Un proiettile ha ferito di striscio la moglie. Gli inquirenti stanno scavando nel passato dell’uomo per comprendere chi abbia deciso quest’ennesimo delitto. Si lavora anche per accertare la sua vicinanza al clan Cennamo. Sul posto è giunto il sostituto procuratore di Napoli, Henry John Woodcock.

Ritenuto un esattore del clan Cennamo, dieci anni fa Sciarra fu arrestato per estorsione a un imprenditore di Frattamaggiore, costretto per due anni a pagare una rata di cinquemila euro al mese per scontare gli interessi su un prestito di 80mila euro, ridotto allo stremo e condotto a casa del capoclan Antonio Cennamo, noto come «Tanuccio ‘o malommo», il boss della festa dei gigli di Crispano, che gli ordinò di cedere parte delle sue aziende, in particolare un ristorante, e saldare così il debito. Insieme con Cennamo, furono arrestati otto affiliati: i fratelli Antonio e Rocco Fatale, Francesco Luongo e la moglie Anna Maiale, Vincenzo Vitale, Angelo Lisbino e Remigio Sciarra. Per tutti l’accusa era di associazione a delinquere di stampo mafioso, finalizzata all’usura e all’estorsione.