Barca a vela in balia delle onde: ragazzina dodicenne salva padre e fratelli

 

Il mare forza 5. Un’imbarcazione in balia delle onde, ormai ingovernabile. E quelle parole sussurrate via radio: «Aiutateci, stiamo andando alla deriva». Sono le 21 di venerdì, a 13-14 miglia dal porto di Imperia. «Quando abbiamo sentito quella voce di bambina, ci siamo un po’ meravigliati…», sorride a pericolo scampato il capitano di fregata Luciano Pischedda, comandante della Capitaneria di porto della cittadina ligure.

 

Il Mayday arriva da un’imbarcazione a vela di 10 metri partita qualche ora prima dalla Corsica: a bordo ci sono Stefano M., 57 anni, e i tre figli. La famiglia, originaria di Milano, si è divisa i compiti come un vero equipaggio: papà e figli maschi di 11 e 14 anni a cercare di tenere dritto il natante che sbanda paurosamente tra i marosi; la dodicenne Arianna è addetta alla comunicazione con i soccorritori. La situazione appare subito critica: in zona vengono immediatamente inviate la vedetta CP 2110 da Imperia e un elicottero decollato dalla base della Guardia Costiera di Sarzana su direttive della sala operativa di Genova. È la ragazzina a indirizzare le ricerche, continuando ad aggiornare in tempo reale la posizione Gps dell’imbarcazione: «Si percepiva la sua paura – spiegano i soccorritori – ma non ha mai perso la testa, restando concentrata e attenta per tutto il tempo». Operazioni di localizzazione completate poco dopo le 22.30. A quel punto, resta da perfezionare il salvataggio dei quattro, reso complicato anziché no dal forte vento e dalla scarsa visibilità; tanto che padre e figli saranno costretti ad abbandonare il natante rifugiandosi su una mini-zattera gonfiabile. Per fortuna, tutto va per il meglio: missione compiuta alle 23.20, con famiglia sbarcata verso mezzanotte a Imperia e portata in ospedale per un controllo precauzionale che ha dato esito negativo per tutti i suoi componenti. Tanti sorrisi e complimenti per Arianna da parte degli uomini della Guardia Costiera, ai quali non era mai capitato di gestire una situazione del genere con una dodicenne come interlocutrice.

 

«È stata bravissima – la elogia Pischedda –. Ha dimostrato una maturità incredibile per la sua giovanissima età e una lucidità decisamente fuori dal comune». L’imbarcazione è stata lasciata alla deriva: la Capitaneria ha diramato un avviso ai naviganti invitandoli a prestare attenzione; quando le condizioni del mare lo consentiranno, chiosa il capitano Pischedda, si proverà a recuperarla. Anche perché all’interno Stefano e i suoi figli hanno lasciato tutto: effetti personali e telefono cellulare. Poco male. La famiglia, già nel primo pomeriggio di ieri, ha fatto rientro a Milano, accompagnata in macchina da un parente arrivato a Imperia in mattinata. Moltissimo spavento, ma nessuna conseguenza grave. Una storia a lieto fine che probabilmente Arianna racconterà alle amichette sotto l’ombrellone: «Vi spiego come ho salvato la mia famiglia dal naufragio…». A dodici anni