Uomo ucciso con un colpo di fucile e gettato in un tombino, fermati il “figliastro” e un amico

L’hanno ucciso con un colpo di fucile alla testa. Poi hanno avvolto il suo cadavere in un sacco, legato con alcune corde.

La macabra scoperta è stata fatta stamattina dai carabinieri di Pedara, nel Catanese. La Procura per i minorenni di Catania sta disponendo il fermo dei due sedicenni accusati dell’uccisione del 71enne Domenico Citelli, assassinato con un colpo di fucile alla testa a Pedara. Sono il ‘figliastro’ della vittima e un suo amico. Il reato contestato è di omicidio aggravato premeditato in concorso e occultamento di cadavere.

Il delitto sarebbe dovuto ai forti contrasti tra Citelli e il giovane, che viveva con lui e che è il figlio della moglie dell’ uomo, che da molto tempo era andata via di casa.

Le indagini sono state svolte da carabinieri del comando provinciali di Catania coordinati dal Procuratore distrettuale Carmelo Zuccaro e dal sostituto Antonino Fanara.

Titolari del fascicolo sono ora la procuratrice per i minorenni Caterina Ajello e il sostituto Valeria Perri.

I militari avevano trovato dentro il sacco il corpo senza vita di Citelli, pensionato sposato, senza alcun precedente penale. Il sacco era stato gettato dagli assassini in un tombino a pochi metri dalla sua abitazione di via Teocrito, a Pedara. I carabinieri hanno avviato l’indagine, alla ricerca di elementi che possano fare risalire agli assassini e al movente dell’atroce esecuzione.

Nella casa in cui viveva Domenco Citelli è stato trovato un fucile calibro 12 marca Benelli, di proprietà della vittima: probabilmente è l’arma che ha esploso il colpo mortale. I carabinieri indagano nella sfera familiare del pensionato, ritenuto persona molto riservata, che viveva da solo nella casa di Pedara al confine con il comune di Nicolosi.