Precipita con l’ultraleggero, addio al re dell’edilizia che amava il cielo

La terra e il cielo, le costruzioni e il volo. Due passioni ma un unico modo di vedere il mondo: dall’alto.  Antonio Bonazza  era uno dei costruttori più noti in provincia: la sua azienda la Bonazza Costruzioni di Paese, ha edificato interi quartieri sia in città che nei comuni dell’hinterland.

E negli ultimi anni si è dedicata a decine di restauri di pregio, compreso quello della mura di San Tomaso.

Assieme al fratello Gabriele, morto nel 2012 a 71 anni, Antonio Bonazza era considerato il re dell’edilizia trevigiana. La loro azienda, fondata dal padre Giacomo nel dopoguerra, ha ricostruito intere zone di Treviso e restaurato le chiese di Santa Rita, di Marcon e villa Lorenzon. Ma anche abitazioni di pregio di San Giuseppe, gli impianti sportivi di Casier e l’Hospice dell’Adva di santa Bona.

La Bonazza Costruzioni è sempre stato una ditta rinomata, spesso scelta dagli stessi imprenditori della città: magari spendevano qualcosa in più, ma potevano contare in una grandissima qualità. «La sua scomparsa è una grande ferita per la nostra comunità – ha espresso il suo cordoglio il sindaco di Paese Francesco Pietrobon -. Era un imprenditore affermato che aveva una grandissima passione per il suo lavoro. Ed è stata semplicemente questa la ricetta del suo successo». Oltre al lavoro c’era però il volo, passione che coltivava sin da ragazzo.

Al campo volo di Montebelluna, da dov’era partito proprio ieri pomeriggio prima dello scalo nel Bresciano, Bonazza era una sorta di istituzione. Quello con più ore di volo, con più esperienza, e anche con più conoscenza tecnica.