Addio guerriero coraggioso, muore a 16 anni Roberto baby calciatore, dopo due anni di lotta contro il tumore, per lui si era mobilitata la nazionale

Il calcio piange la scomparsa di Roberto Dore, baby calciatore ucciso da un tumore a soli sedici anni. Un ragazzo che ha iniziato a combattere contro quella brutta malattia due anni fa e che fino alla fine non si è mai arreso.

Era lui stesso a incoraggiare i suoi familiari e i suoi cari, prima e dopo l’intervento chirurgico al “Gaslini” di Genova e la lunga riabilitazione.

Dopo l’intervento, il giovane era tornato anche a scuola ma purtroppo la malattia è poi tornata ancora più aggressiva.

A raccontare la sua storia e purtroppo il drammatico epilogo è “La Nuova Sardegna”, che ricorda come Roberto – oltre a essere uno studente modello del Liceo scientifico “Fermi” – era anche un ottimo calciatore, difensore della squadra allievi “Puri e Forti”, dove il padre Giacomo era il preparatore dei portieri.

Il baby calciatore aveva ricevuto anche un messaggio da Buffon e altri azzurri – Tifoso della Juventus, in occasione dell’ultimo scudetto vinto dalla Vecchia Signora Roberto aveva ringraziato il suo papà “per averlo fatto nascere bianconero” e per lui, per sostenerlo nella sua battaglia, si era mobilitata anche la Nazionale italiana di calcio con il messaggio: “Forza Roberto” inviato dall’allora tecnico Antonio Conte insieme al capitano Gigi Buffon e altri giocatori in partenza per gli Europei. Tantissimi i messaggi apparsi in queste ore su Facebook per ricordare quello che in tanti descrivono come un “guerriero coraggioso”.