Ricercatore universitario investe e uccide il fratello medico per una la lite su una villa di proprietà

 

Ha ucciso il fratello, investendolo con l’auto nel parco della villa di famiglia, al culmine di un dissidio che durava da anni.  Il sospetto omicida è Marco Casonato, ricercatore universitario alla Bicocca di Milano. La vittima suo fratello Piero, medico.

I due erano in lite da tempo. Sullo sfondo della disputa una residenza nobiliare di famiglia, Villa Massoni, entrata anche nel lotto dei beni da tutelare del Fai, di cui i due fratelli non avevano mai diviso la proprietà. Per i bisticci, ma anche per una storia di reperti archeologici, i due erano già finiti sulle cronache dei giornali e in tribunale. Ieri l’epilogo.

La villa, disabitata da tempo, è stata posta sotto sequestro dalla Procura. Negli ultimi mesi, secondo quanto si apprende, erano stati autorizzati lavori di messa in sicurezza e sul posto alcuni operai avevano una sede provvisoria. La polizia sta anche interrogando alcuni operai che vivevano nel parco della villa dove stavano facendo lavori di ristrutturazione.

Villa Massoni, di proprietà dei Casonato dal 1920, quando Giannina Massoni sposa Mario Casonato, fu sottoposta a sequestro già nel giugno del 2015 dalla Procura di Massa Carrara che aprì un fascicolo a carico dei due eredi, i fratelli Marco e Piero Casonato, con l’accusa di danneggiamento al patrimonio archeologico, storico e artistico nazionale, come previsto dell’articolo 733 del codice penale. Il processo a carico dei due fratelli è iniziato lo scorso 4 ottobre. La villa quindi era sotto sequestro già da due anni, e verteva in uno stato di profondo degrado, come appurato dai sopralluoghi della Procura e dei carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Firenze.

I cittadini massesi ne ricordano la bellezza e lo sfarzo, grazie alle feste dell’Unità, che il Pci ebbe il permesso di organizzare all’interno del parco della villa dagli anni Settanta, per circa 15 anni. Era un momento in cui i massesi potevano entrare nei giardini e godere della bellezza di quella immensa proprietà privata.

La  Villa fu costruita nel Cinquecento e acquistata dai duchi della città. Nel Settecento il duca Alderano I Cybo Malaspina, in bancarotta, vendette parte delle statue che ornavano l’edificio a emissari dello Zar. Più tardi la villa passò al conte Adolfo Federico Munck e all’inizio dell’Ottocento all’imprenditore Pantaleone Del Nero. Nel 1843 la proprietà passò a Giuseppina Tori, che sposò il marchese lucchese Pietro Massoni.