Il boss Zagaria contro la fiction Rai, chiesti 100mila euro di risarcimento per danni all’immagine
Il boss Michele Zagaria ha incaricato i suoi avvocati di chiedere 100mila euro di risarcimento – da devolvere in beneficenza – come corrispettivo per i danni alla sua immagine causati dalla fiction.
«Sotto copertura 2 – La cattura di Zagaria», andata in onda sulla Rai. Lo rende noto l’avvocato Barbara Lettieri, dello studio legale Sartoris Lettieri di Cuneo, che assiste l’ex boss del clan dei Casalesi, detenuto in regime di carcere duro nel carcere di Milano-Opera.
«Per interpretare Michele Zagaria boss dei Casalesi in Sotto copertura 2 – La cattura di Zagaria, mi sono ispirato anche al personaggio che in Il Camorrista di Tornatore era interpretato da un grandissimo Ben Gazzara, doppiato splendidamente da Mariano Rigillo», aveva recentemente raccontato Alessandro Preziosi, citando il suo riferimento artistico nella serie prodotta da Lux Vide, diretta da Giulio Manfredonia su sceneggiatura di Salvatore Basile e Francesco Arianch.
La serie è stata accolta positivamente dal pubblico, non altrettanto bene però dai legali di Zagaria. È delle ultime ore, infatti, una lettera indirizzata alla redazione del Mattino dallo studio legale Sartoris Lettieri «a nome e per conto di Michele Zagaria e della sua famiglia» per segnalare «inesattezze e falsità che i nostri assistiti hanno già evidenziato ai vertici della Lux Vide e della stessa Rai». Nella lettera, cui si chiede di dare massima visibilità, i legali annunciano di aver depositato un ricorso cautelare presso il Tribunale di Roma «al fine di difendere e tutelare la propria immagine ed identità personale».
In sostanza i legali «intendono precisare che ciò che viene narrato non è assolutamente realistico e molti sono i particolari inventati dagli sceneggiatori: uno fra tutti, e forse il più grave, quello che dipinge Michele Zagaria come un uomo attratto sessualmente dalla giovane figlia della famiglia che per anni lo ha ospitato: cosa che ha profondamente offeso e disgustato il nostro assistito».