Quando Fabrizio Frizzi donò il midollo osseo a Valeria Favorito, salvandole la vita

Garbato, gentile, ironico. Una persona perbene, buona e generosa. Questo era Fabrizio Frizzi. E la storia di Valeria Favorito, la ragazzina di 11 anni a cui, nel 2000, il popolare conduttore donò il midollo osseo salvandole la vita, è una di quelle che vale la pena raccontare, ancora una volta, per rendere omaggio ad un uomo dal cuore d’oro e dall’animo sensibile. “Se guarirò racconterò tutto nei dettagli, perché diventerò testimone della ricerca”, aveva detto Fabrizio Frizzi dopo un lungo periodo di silenzio: il 23 ottobre 2017 era stato colpito da un malore durante la registrazione de L’Eredità, il game show di Rai1. Dopo una lenta ripresa il ritorno in tv, annunciando una battaglia ancora lunga, con quella promessa di impegno per altri malati. Una storia di generosità, la sua, cominciata in realtà molto tempo prima.

Valeria Favorito aveva 11 anni nel 2000 e aveva urgentemente bisogno di un trapianto di midollo osseo. Era malata di una grave forma di leucemia e la sua vita stava per spegnersi perché non c’era nessun donatore compatibile nella sua famiglia. Nel 1994 Fabrizio Frizzi aveva fatto un prelievo del sangue e si era iscritto nel registro dei donatori di midollo osseo. E adesso era giunto il momento, visto che il suo midollo era compatibile con quello della ragazzina veronese. Frizzi accettò di essere operato per effettuare il trapianto. A quel tempo Fabrizio stava girando una fiction ed era anche alla conduzione di “Per tutta la vita”, con Romina Power. Quando il conduttore si assentò per il delicato intervento, la Power disse: “Fabrizio oggi non c’è perché domenica scorsa ha fatto una cosa molto bella, una cosa importante per qualcuno”.

Per legge il donatore deve restare anonimo e per un po’ così fu, ma dopo anni Valeria è riuscita a trovare il suo “salvatore”. I due si sono prima scritti e poi conosciuti, dopo che lei lo raggiunse a Verona dove stava giocando una “Partita del Cuore”. Fabrizio e Valeria sono così diventati amici, anzi di più… Lui la chiamava “la mia sorellina di sangue”, lei il “mio fratellone”. Qualcosa di molto forte li lega e li legherà per sempre.