Neonato muore dopo intervento, padre aggredisce quattro medici

Ancora un episodio di violenza in ospedale, quattro medici aggrediti. A lanciare un grido è il direttore generale dell’Arnas Civico, Giovanni Migliore, dopo il violento sfogo da parte di un uomo nei confronti di quattro medici dell’ospedale Di Cristina a seguito della morte del figlio, nato prematuramente e deceduto nonostante un delicato intervento chirurgico cui era stato sottoposto a causa di una grave patologia. “L’escalation di aggressioni ai medici e agli operatori degli ospedali non è più una questione di singoli e sporadici casi, ma sta assumendo sempre più i contorni di un fenomeno che non è più tollerabile”.

I fatti si sono verificati nella notte tra venerdì e sabato. Il neonato è stato trasferito dal Cervello all’Ospedale dei Bambini dove i medici avrebbero informato i genitori circa le difficoltà cui sarebbero potuti andare incontro nel corso dell’operazione chirurgica. Nonostante l’intervento il piccolo non ce l’ha fatta. Appresa la notizia il padre si sarebbe scagliato con violenza contro i sanitari, accanendosi con uno di loro e mandandolo al pronto soccorso con un trauma cranico. In pochi secondi si è scatenato una situazione di panico in corsia che ha reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine. Fatti che “oltre a minacciare il lavoro di tanti professionisti – spiega Migliore – rischiano di inficiare il diritto alla salute di tutti”.

La posizione dell’aggressore è al vaglio degli inquirenti, che hanno anche raccolto la denuncia presentata dal direttore generale per interruzione di pubblico servizio e quella del dirigente del reparto di Terapia intensiva, Giuseppe Re, per lesioni e aggressione a pubblico ufficiale. Sarebbe stato lo stesso Migliore, che ha annunciato la volontà da parte dell’ospedale di costituirsi parte civile, a chiedere agli investigatori che il neonato venga sottoposto a un’autopsia. “Promuoveremo la nascita di un comitato – conclude Migliore – per la sicurezza negli ospedali e nei luoghi di cura e l’avvio di una campagna di sensibilizzazione per educare al rispetto delle strutture sanitarie e dei professionisti che svolgono la loro opera al servizio del malato. I medici, anche grazie a poche mele marce e a molti studi legali che spesso speculano sulla sofferenza, negli ultimi anni sono diventati un bersaglio fin troppo facile”.