Il tema di un ragazzino sta facendo molto discutere. Il ragazzino doveva raccontare il giorno più brutto ed ha scritto il giorno dell’uccisione della madre.
Il tema è stato scritto dal figlio di Daniela Bani, donna uccisa a settembre del 2014 a coltellate dal marito, latitante dopo 4 anni dall’omicidio .
Il processo d’appello ha confermato la condanna per Chaabi Mootaz a 30 anni di carcere. Il colpevole è ancora latitante, sembra si nascondi in Tunisia.
E’ stato l’avvocato di famiglia, Pietro Pasini a leggere, durante l’ultima udienza, il tema del ragazzino.
Tema: Racconto un fatto realmente accaduto, la perdita della cosa a me più cara.
Era una tranquilla mattina di sole, io stavo ancora dormendo, poi è arrivata mia mamma a svegliarmi vestita così: camicia a quadretti rossi e bianchi, jeans e coda di cavallo fermata da un cerchietto. Era più solare del solito, e non ho sentito mio fratello perché era andato all’asilo. Dopo che ho fatto colazione sono andato in camera a vestirmi, per andare a prendere mio fratello all’asilo, poi ho visto mia mamma e mio papà che andavano verso la loro camera e hanno chiuso la porta a chiave e da qual momento non ho più sentito mia mamma. Poi dopo qualche minuto ho visto passare per il corridoio mio papà però stavolta senza la mamma e mi sono chiesto: “Ma che fine ha fatto mia mamma?”.
E da quel momento non l’ho più vista. E a scriverlo mi sembra ancora di riviverlo per la seconda volta, ma la prima è più dolorosa, secondo me, delle altre e però non si può tornare indietro, se no l’avrei già fatto! Mi piacerebbe riaverla indietro e tenerla stretta, stretta a me. Ma purtroppo non si può fare, mi rimarrà per sempre nel cuore con dolore e rimpianto. Non me lo perdonerò mai, ma proprio mai. E l’importante è che resterà vicino a me con lo spirito, e andrò al cimitero quando potrò e la terrò sempre nel cuore, e in parte a me”.