La professoressa ha un tumore molto aggressivo, gli alunni raccolgono 300 mila euro per aiutarla

Luisa Stracqualursi, 50 anni, professoressa e scrittrice, è una docente del corso di laurea in scienze internazionali e diplomatiche del Campus di Forlì, nonchè una ricercatrice in statistica presso l’Università di Bologna.

Un anno fa ha deciso di aprirsi con i suoi studenti, raccontando loro della malattia che di lì a poco l’avrebbe costretta a sospendere l’insegnamento.

La docente, sull’onda di quell’affetto, ha ricevuto tanti messaggi che ora sono diventati un libro: “Cento perle tra le onde”.

La docente, che è anche scrittrice, aveva pubblicato un suo libro umoristico-sentimentale, “La teoria dei Baloni”.

La battaglia contro la malattia rischia però di perderla. Resta poco tempo e solo una speranza: una costosissima cura negli Stati Uniti. I suoi allievi e gli amici hanno quindi deciso di attivarsi per raccogliere i fondi per permetterle le cura salvavita. Questa storia è stata raccontata anche a “La vita in diretta”.

Il male di Luisa si chiama carcinoma infiltrante con metastasi, scoperto purtroppo in stadio avanzato. 

In Italia non ha speranze. La chemioterapia non è riuscita ad arrestare la progressione della malattia.

Mentre le terapie immunoterapiche disponibili nel nostro Paese non possono essere usate su Luisa.

 Ci sarebbero in realtà delle terapie che usano farmaci (ad es. anticorpi specifici) in grado di attivare le cellule immunitarie direttamente nel corpo del paziente. Ma nonostante in Italia vengano applicate già in diversi ospedali (per esempio a Siena, a Milano,…), esse necessitano di target precisi, cioè di recettori a cui agganciare i farmaci immunoterapici.

Luisa purtroppo, non ha i recettori necessari, quindi neanche questa strada può essere percorsa.

Niente da fare anche per le terapie note come “CAR-T”, che usano direttamente cellule immunitarie del paziente, disponibili in Europa solo in via sperimentale.

Al momento sono dedicate esclusivamente al trattamento di leucemie e linfomi. Il tumore di Luisa invece è un tumore al seno.

L’unica possibilità che le rimane di vivere è dunque quella di sottoporsi ad una procedura di immunoterapia sperimentale disponibile solo negli USA.

Questa terapia consiste nell’isolare dal sangue o dal tumore del paziente stesso i linfociti T.

Dopodichè verranno selezionate solo le cellule di difesa in grado di riconoscere e attaccare la neoplasia.

Questi linfociti T specifici per il tumore vengono quindi coltivati in provetta per moltiplicarli e poi iniettati nuovamente nel corpo del paziente. Con questa procedura, l’equipe di Steven Rosenberg (National Institutes of Health di Bethesda del Maryland) è riuscita ad eliminare completamente il tumore e tutte le metastasi da una paziente che, da due anni, è libera dalla malattia.

Attualmente anche altri pazienti stanno guarendo grazie a questa terapia e Luisa può essere una di questi.

Luisa ha però bisogno di ben 500 mila euro per recarsi negli USA per la cura. Questo denaro serve il prima possibile. Luisa utilizzerà tutti i suoi risparmi, ma in questo momento mancherebbero altri 300 mila euro al traguardo. Ed è proprio qui che si sono mobilitati i suoi studenti che hanno lanciato diverse iniziative per raccogliere i fondi e salvare la vita alla propria docente preferita.