Le carceri chiudono nei Paesi Bassi per forte carenza di criminali

Mentre la maggior parte del mondo non sa come affrontare il sovraffollamento carcerario, i Paesi Bassi hanno il problema opposto: ci sono poche persone da rinchiudere. Negli ultimi anni, oltre 20 istituti penitenziari hanno chiuso i battenti. Come hanno fatto e perché alcune persone pensano che questo sia un problema?

Più di un decennio fa, i Paesi Bassi avevano uno dei tassi di incarcerazione più alti d’Europa, ma – grazie a dei miglioramenti nella strategia di riabilitazione – si è passati da 14.468 nel 2005 a 8.245 nel 2015, registrando un calo del 43%, anche se non è certamente l’unica ragione della diminuzione della popolazione carceraria olandese.

Sebbene i Paesi Bassi abbiano una popolazione di 17 milioni di abitanti, solo 11.600 persone sono rinchiuse. Si tratta di un tasso di 69 arresti ogni 100.000 persone. Il picco del 2005 è stato in parte dovuto ad un altro miglioramento: quello dei sistemi di rilevamento all’aeroporto Schiphol di Amsterdam, che ha portato ad un’esplosione del numero di trafficanti di droga arrestati per trasporto di cocaina.

Oggi, secondo quanto dichiarato alla BBC da Pauline Schuyt, professoressa di diritto penale nella città meridionale di Leida, “le priorità della polizia sono diverse. Il Paese ha cambiato la sua attenzione e ora si concentra sulla lotta contro la tratta di esseri umani e il terrorismo”. Inoltre, i giudici olandesi utilizzano spesso alternative al carcere, come i servizi sociali, sanzioni pecuniarie o la marcatura elettronica dei trasgressori della legge.