Madre esilia la figlia troppo ribelle in Siberia

genitori di Sofia Petrova hanno escogitato una punizione che supera quelle normalmente inflitte ai figli disobbedienti: la hanno esiliata in Siberia, impedendole di tornare negli Stati Uniti per oltre tre anni.

Quando la ragazza aveva quindici anni, i suoi genitori (o meglio, la madre e il suo nuovo compagno) erano stanchi del suo comportamento: Sofia avrebbe spesso saltato la scuola, sarebbe stata via di casa giorni interi senza avvertire, e avrebbe anche rubato dei soldi.

Altri però sostengono che non abbia fatto niente di più delle “birichinate” tipiche di molti ragazzi e ragazze della sua età, e i genitori esagererebbero i suoi “misfatti”.

Così hanno detto a Sofia che avrebbe fatto una vacanza di tre settimane in Siberia, per passare un po’ di tempo con suo padre. Ma una volta giunta a destinazione, la brutta sorpresa: non c’era nessun biglietto di ritorno.

E dato che Sofia è nata in Siberia e ha cittadinanza Russa, non può rientrare negli Stati Uniti senza l’autorizzazione della madre, che glie l’ha sempre negata. Inutili le suppliche della ragazza, e le sue scuse non sono state accettate dalla madre e dal patrigno, che si rifiutano pertanto di farla tornare in America. Duro il commento del patrigno, che la accusa di essere sempre la stessa e di avere provato a fare di tutto per tornare a casa tranne “quell’unica cosa che doveva fare”, cambiare il suo comportamento.

La storia di Sofia ha avuto l’anno scorso una svolta imprevista: grazie all’aiuto dei social network, Sofia ha ritrovato l’ex fidanzato della madre, che la ha di fatto cresciuta da piccola.

Per lui era impossibile farla arrivare negli Stati Uniti, ma ha potuto farla ospitare dai suoi genitori in Marocco, da quelli che Sofia considera per molti versi una sorta di nonni, proprio mentre il suo padre biologico in Siberia aveva perso il lavoro e sarebbe stato in grave difficoltà a continuare ad ospitarla. Sofia ha raccontato di avere rinunciato a riconciliarsi con la madre (“Non è più parte della mia vita”, dice la ragazza) , ma spera di riuscire un giorno a tornare negli Stati Uniti, per ricongiungersi con la sorella.