Dopo un anno di intense ricerche trova la ragazza che aveva incontrato a capodanno che gli aveva lasciato una foto e detto “trovami”

Il venticinquenne neozelandese Reese McKee è finalmente giunto alla fine della ricerca che lo ha tenuto impegnato per un anno: riuscendo a ritrovare la ragazza che aveva incontrato la notte di capodanno.

 Reese aveva incontrato la ragazza ad Hong Kong: lei stava piangendo al lato della strada perché si era persa e non riusciva più a trovare i suoi amici. “L’ho tirata su. Ho questo cattivo senso dell’umorismo che fa ridere tutti”, racconta il ragazzo.

I due hanno festeggiato assieme tutta la serata, finché lei non ha ritrovato i suoi amici ed è tornata con loro. Prima di salutarlo, si è fatta fare una foto dicendole di chiamarsi Katie e di essere di Washington DC, aggiungendo “trovami”.

Reese ha preso sul serio le parole della ragazza, ed ha attivato i suoi contatti di Facebook per riuscire a ritrovarla. Grazie all’interessamento di amici ma anche di sconosciuti che hanno preso a cuore la storia, è partita una massiccia campagna per ritrovare Katie, una campagna in cui però non è andato tutto per il verso giusto, anche perché la storia ha avuto risalto sulla cronaca e “si è trasformata in ‘facciamo stalking a tutte le Katie nell’area di Washington DC’. Ho cercato di fare smettere questa cosa, ma con più di 2.000 persone che mandavano messaggi.. è sfuggito di mano”.

Per questo mon è mancato neppure chi ha criticato il giovane, accusandolo di fare stalking mascherato da gesto romantico dato che, a parere di chi lo accusa, la ragazza non ci teneva così tanto ad essere ritrovata altrimenti gli avrebbe lasciato i suoi contatti.

Sembrerebbe che la “vera” Katie, dopo il clamore sulla storia, abbia tolto tutti i suoi profili pubblici dai social network in cerca di un po’ di privacy, e anche Reese ha fatto altrettanto sperando di mettere fine al clamore che la storia aveva generato.

La storia sembra comunque avere un lieto fine: Reese è riuscito a ritrovare la ragazza, anche se al momento non l’avrebbe ancora contattata, preferendo aspettare che cessi il clamore mediatico sulla sua storia.