Wanda Nara choc, la Codacons la denuncia perché l’accusa di usare i figli per pubblicizzare prodotti di bellezza

Wanda Nara è stata denunciata dal Codacons perché accusata di usare i bambini e, nello specifico i suoi figli, per pubblicizzare i prodotti di bellezza.

La Codacons le muove un’accusa ben precisa: usa le proprie figlie «truccate come donne adulte, con marchi di estetica in evidenza che potrebbero realizzare una forma di pubblicità occulta».

 Le accuse a Wanda Nara

Il Codacons ha così presentato un esposto alle autorità competenti denunciando: «Sulla pagina Instagram di Wanda Nara sono state diffuse foto in cui bambini vengono utilizzati per pubblicizzare un brand (lo stesso usato dalla nota influencer) con pose e atteggiamenti idonei a ledere l’immagine del minore ed il sentimento dei minori che vedono tali foto.

La diffusione di tali immagini è assolutamente pericolosa, in quanto con esse si veicola l’identità e l’intimità di un bambino in tenera età e lo si fa attribuendo ad un viso di bambina il corpo di una donna».

La Codacons ha precisato che: “La tutela della vita privata e dell’immagine dei minori ha trovato tradizionalmente cittadinanza nell’ordinamento italiano, nell’art. 10 c.c. (concernente la tutela dell’immagine); nel combinato disposto degli artt. 4,7,8 e 145 del D.Lgs. 30.06.2003 n. 196 (riguardanti la tutela della riservatezza dei dati personali) nonché negli artt. 1 e 16 I co. della Convenzione di New York del 20-11-1989, ratificata dall’Italia con legge 27-5-1991 n. 176 (laddove, in particolare, l’art. 16 stabilisce che: “1. Nessun fanciullo sarà oggetto di interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nel suo domicilio o nella sua corrispondenza e neppure di affronti illegali al suo onore e alla sua reputazione. 2. Il fanciullo ha diritto alla protezione della legge contro tali interferenze o tali affronti”), sottolineando in modo netto come debba essere necessariamente data preminenza agli interessi e alla dignità del minore”.

Agli articoli sopra citati va aggiunto, poi l’art. 8 delle Regole di Pechino, intitolato ‘Tutela della vita privata’ che recita ‘il diritto del giovane alla vita privata deve essere rispettato a tutti i livelli, per evitare che inutili danni gli siano causati da una pubblicità inutile e denigratoria’”.

Codacons chiede la rimozione delle immagini

La Codacons come richiesta in calce al proprio esposto ha formulato le sue richieste e cioè che Instagram e Facebook sospendano o cancellino ” tutti quei post in cui Wanda Nara pubblica immagini idonee a ledere i diritti dei minori”.

E poi, in ultimo, c’è la richiesta al Garante per la Privacy e a quello per la tutela dell’Infanzia il Codacons “di voler verificare la liceità delle pubblicazioni delle immagini sui profili social e, nel caso in cui siano riscontrate violazioni della normativa vigente in materia, di assumere ogni opportuno provvedimento”.

Vedremo come provvederà l’autorità competente.

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Emanuele Larocca