J-Ax, a proposito di Fedez “Lavorare con lui è stato un bellissimo momento ma …”

J-Ax anche questa estate sta spopolando e il suo pezzo “Una voglia assurda” è piaciuto immediatamente ed è cantato a squarciagola dopo che il lockdown ci aveva costretto a una vita da reclusi.

Anche J- Ax ha risentito molto di ciò che ha comportato il covid e di tutte le restrizioni che ne sono conseguite ma poi tutto il suo disagio è stato buttato fuori in una canzone che piace tanto.

A proposito di questo brano ha detto: «Sapevo che il tema mi avrebbe svantaggiato ma volevo fissare questa cosa. Una voglia assurda non è stato un triplo platino come Ostia Lido ma è comunque disco d’oro».

J-Ax e il suo rapporto con Fedex

J-Ax ha rilasciato una lunga intervista a ‘Il Corriere della Sera’ in occasione della quale ha parlato di Fedez e ha detto: “Abbiamo fatto grande musica insieme. Lavorare con lui è stato un bellissimo momento, ma le cose nella vita finiscono“.

Queste dichiarazioni fanno intendere che un riavvicinamento tra i due sia a livello personale che artistico sarà impossibile anche se poi il tempo riesce a mette a posto tante cose.

J-Ax parla della sua vita e racconta tanto di se stesso

J-Ax parla degli inizi della sua carriera e dice: «anni bellissimi. Eravamo poveri ma ricchi, dividevo la cameretta con mio fratello, un poster di Michael Jordan e poco altro, ma eravamo pieni di interessi: i graffiti, la musica…Quando gli altri andavano in discoteca noi facevamo viaggi in treno solo per andare a registrare provini a casa di qualcuno…».

E poi aggiunge a proposito del pezzo di questa estate: «Siamo stati i primi a mettere in moto questa cosa del pezzo estivo, un segnale di ripartenza ma rispettando tutte le regole, perché da questa cosa non si uscirà davvero finché non avremo un vaccino. Ti danno del filogovernativo, amico di Conte se parli così. Invece non mi è piaciuto come è stata gestita questa cosa, è stato tutto troppo moderato».

E poi dice la sua anche sulle misure anticovid: «Tu non mi puoi rivendicare il diritto di non metterti la mascherina perché io ti rivendico il diritto di non morire per colpa tua. Vivo a Milano, dove abbiamo pianto migliaia di morti, eppure la città è vuota: sono tutti in vacanza. Per questo dico che gli italiani sono dei bambini: preferiscono pensare che sia stato un brutto sogno e tornare alla vita di sempre».

E infine dice: «Sì, ma gli assembramenti li hanno fatti anche i politici e anche loro si facevano i selfie senza la mascherina. Da sempre mi danno del comunista ma ora supero tutti a destra e dico che dovevano scendere con i carrarmati per far rispettare le regole. Invece ci ritroviamo che a Ferragosto nemmeno hanno fatto i tamponi».

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Emanuele Larocca