Prostata ingrossata, rivoluzione in vista sarà curata con un sofisticato laser

Un numero impressionante di pazienti in Italia 8 uomini su 10 soffrono dell’ ipertrofia prostatica benigna.

Per tutti questi pazienti che sono più di 40 mila all’anno vi è una importantissima novità molto presto questa comune e fastidiosa patologia potrà essere curata con un laser con la luce di colore verde chiamato “Greenlight”.

La nuova terapia, molto meno invasiva, rispetto all’intervento chirurgico classico è stata presentata al Meeting Internazionale New Horizons in the Medical and Surgical Treatment of Bph and Prostate Cancer che si è tenuto presso l’università di Roma di Tor Vergata.

L’intervento con il laser permette di dimettere il paziente in una sola giornata nell’arco addirittura di 12 massimo 24 ore mentre con l’intervento classico sono necessari  tra i 5 e i 7 giorni.

Un metodo indubbiamente rivoluzionario che permette di ridurre sensibilmente i tempi di attesa per l’intervento che attualmente a Roma sono di tre anni, inoltre diminuisce le spese sanitarie e non determina l’insorgenza di effetti collaterali nel paziente.

Il professor Cosimo De Nunzio dell’Unità Operativa di Urologia dell’Ospedale Sant’ Andrea di Roma spiega così come avviene tecnicamente l’intervento: “La nuova tecnica laser si avvale del triborato di litio ad alta energia (180W) con una lunghezza d’onda di 532 nm, che viene assorbita soprattutto da tessuti molto vascolarizzati e quindi ricchi di ossi-emoglobina come la prostata. Il laser attraverso l’applicazione di raggi verdi vaporizza l’adenoma prostatico trasformandolo in vapore. L’intervento mininvasivo si effettua in anestesia spinale per via endoscopica. La sonda laser raggiunge la ghiandola prostatica ingrossata attraverso un semplice endoscopio, introdotto nell’uretra, ed eroga energia laser che elimina l’adenoma senza affettarlo come fanno il bisturi e altri tipi di laser attualmente in uso, ma vaporizzandolo millimetro per millimetro, con estrema precisione, senza provocare sanguinamento”.

Attualmente l’intervento con i laser verde avviene su tantissimi pazienti al mondo circa 500 mila ed in Italia in 21 plessi ospedalieri delle regioni Toscana e Friuli Venezia Giulia .

Il professor Giuseppe Vespasiani, direttore dell’Unità Operativa di Urologia della Fondazione Policlinico Tor Vergata di Roma, riferisce che: “è un problema sociosanitario con costi altissimi, con oltre 40 mila interventi chirurgici l’anno, 14.854 ricoveri, 327,8 milioni di euro spesi per il trattamento farmacologico e 74.834 giornate di assenza dal lavoro. Un problema destinato ad aumentare a causa dell’invecchiamento della popolazione maschile”.

Ora si attende che il ministero della salute italiano estenda l’utilizzo Greenlight  del laser verde anche in tutte le altre regioni italiane essendo meno invasivo e meno costoso dell’intervento tradizionale.

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Lorenzo Costantino