Interrogatorio fiume di Filippo Turetta, l’assassino confessa “L’amavo, la volevo per me”

Filippo Turetta confessa durante un interrogatorio di nove ore: “L’amavo, la volevo per me”.

Le parole di Turetta: una confessione d’amore ossessivo

Filippo Turetta, durante l’interrogatorio di nove ore davanti al Gip, ha espresso chiaramente i suoi sentimenti per l’ex fidanzata, Giulia.

Ha ammesso di non accettare la fine della loro relazione, descrivendo il suo amore come ossessivo. Turetta, consapevole del gravissimo atto compiuto, ha affermato di voler “pagare e scontare la pena” per le sue azioni.

Ha anche detto che qualcosa gli “sarebbe scattato in mente”, rivelando i dettagli della dinamica che ha portato all’omicidio.

un omicidio brutale e premeditato

Turetta ha descritto le due fasi dell’aggressione, iniziate nel parcheggio di Vigonovo e culminate nella zona industriale di Fossò.

Qui, ha brutalmente ucciso l’ex fidanzata con un coltello da cucina, colpendola ripetutamente. L’autopsia ha rivelato venti coltellate sul corpo della vittima, comprese ferite mortali alla testa e al collo.

Un fendente particolarmente grave ha reciso l’aorta della giovane, dimostrando la brutalità dell’attacco.

Profilo psicologico di Turetta: possessività e gelosia

L’indagine si è anche concentrata sul profilo psicologico di Turetta. Le fonti investigative, intervistate dall’Agi, hanno evidenziato la sua tendenza alla possessività.

Nonostante l’assenza di tratti ossessivo-compulsivi, il ritardo nella laurea non sembrava tormentarlo quanto l’idea di essere abbandonato da Giulia. Il pensiero fisso di Turetta era che, se Giulia “non poteva essere sua, allora non sarebbe stata di nessun altro”, un pensiero che ha portato al tragico epilogo del loro rapporto.