Alex, scomparso durante un viaggio in Spagna con la famiglia a 11 anni, è stato ritrovato vivo dopo 6 anni in Francia: è scappato da una setta

Alex Batty, scomparso sei anni fa durante una vacanza in Spagna, è stato ritrovato a Revel, in Francia. La procura di Tolosa conferma che il 17enne si è consegnato alla polizia francese dopo essere fuggito da una comunità rurale.

Fine del lungo mistero di Alex Batty

Il caso di Alex Batty, il ragazzino di Manchester scomparso sei anni fa, ha finalmente trovato una svolta. Alex, che all’epoca della sua scomparsa aveva solo 11 anni, è stato ritrovato mercoledì nella città di Revel, vicino a Tolosa, in Francia.

La procura di Tolosa ha confermato che il ragazzo, ora diciassettenne, si è presentato volontariamente alla polizia francese.

La scomparsa e le ipotesi sulla sua vita

Alex era scomparso durante una vacanza a Marbella con sua madre Melanie e suo nonno David. Non sono mai tornati dal loro viaggio, e si sospettava che vivessero da qualche parte in uno stile di vita alternativo.

La nonna di Alex, Susan Caruana, aveva espresso preoccupazione per il fatto che Alex non frequentasse la scuola tradizionale. La polizia riteneva che il trio potesse essersi diretto verso Melilla, in Marocco, passando dal porto di Malaga, in Spagna.

Il ritorno di Alex e le indagini in corso

La procura francese ha ora confermato che Alex è apparso da solo a Revel. “La Depeche”, un quotidiano locale, ha riportato:

«Il mistero di Alex Batty sta per essere risolto. Anche se non ha mostrato alcun documento ufficiale ai gendarmi che lo hanno accolto, questo ragazzo di 17 anni ha fornito autonomamente la sua identità. Il suo volto e la sua storia corrispondono in tutto e per tutto a quello del britannico rapito nel 2017».

Gli investigatori sospettano che Alex sia fuggito da una comunità “spirituale” rurale ai piedi dei Pirenei e, dopo giorni di cammino solitario, è stato raccolto da un camionista che ha chiamato la polizia. Alex ha raccontato la sua storia con serenità e calma e ora è affidato ai servizi sociali, in attesa che i suoi parenti si facciano avanti.

Le indagini suggeriscono che viveva con la madre e la nonna in una comunità spirituale, alloggiando principalmente in roulotte e tende.