Alberobello, l’avvocato della 16enne che aveva spinto a calci  un gattino in una fontana precisa “Non c’è alcuna evidenzia che il gatto sia morto”

Una ragazza di 16 anni è stata identificata e segnalata alle autorità per aver calciato un gatto randagio a Alberobello, suscitando forte indignazione pubblica. Il suo avvocato, pur condannando l’atto, afferma che l’animale non è morto.

L’identificazione della giovane responsabile

Le autorità di Alberobello hanno annunciato tramite un post su Facebook che l’adolescente responsabile del maltrattamento di un gatto, ripreso in un video divenuto virale, è stata identificata e segnalata all’autorità giudiziaria.

Il Comune ha espresso la sua ferma condanna per l’episodio, descrivendolo come «inqualificabile», e ha invitato a porre fine alla gogna mediatica, sottolineando l’importanza di un approccio rieducativo al rispetto per gli animali.

Dichiarazioni dell’avvocato dell’accusata

Ornella Tripaldi, legale della giovane, ha rilasciato una dichiarazione all’Ansa: «Quanto compiuto dalla mia assistita resta esecrabile e lei ha compreso il disvalore e la gravità dell’atto che ha commesso… Inoltre, non c’è alcuna evidenza che il gatto sia morto…».

L’avvocato ha evidenziato la pressione mediatica e l’odio online che la ragazza e la sua famiglia stanno affrontando, sottolineando la necessità di proteggere la minorenne dal giudizio pubblico.

Appello del sindaco contro l’odio online

Francesco De Carlo, sindaco di Alberobello, ha espresso il suo rammarico per l’incidente, ricordando gli sforzi della città nella tutela degli animali.

Ha richiesto la fine degli insulti e delle minacce contro la giovane, che è già stata oggetto di denuncia. Nel frattempo, le indagini da parte della polizia locale e dei carabinieri continuano per chiarire i dettagli dell’accaduto.