Ilary Blasi senza filtri: “Ho cercato Noemi Bocchi, ho rosicato”

Ilary Blasi svela nei dettagli l’intera vicenda con Francesco Totti e Noemi Bocchi nel suo nuovo libro, “Che Stupida”, affrontando la scoperta del tradimento e le sue reazioni.

Ilary Blasi e le rivelazioni su Noemi Bocchi

Ilary Blasi, nel suo libro “Che Stupida”, racconta l’intera vicenda tra lei, Francesco Totti e Noemi Bocchi. La conduttrice descrive con dettaglio la sua reazione allo scoop di Dagospia riguardante il tradimento di Totti, e le sue azioni successive. La Blasi confessa di non aver mai creduto alle voci sulle altre amanti di Totti, poiché il loro rapporto si fondava sulla fiducia reciproca e sulla vita privata lontana dai riflettori. Tuttavia, la specificità delle accuse su Noemi Bocchi la spinse a indagare ulteriormente. “Non avevo mai avuto motivo di dubitare della sua parola, e anche adesso… perché avrei dovuto farlo?” riflette Ilary.

Le scuse di Francesco Totti

La Blasi si trova incredula di fronte alle accuse di Dagospia e alle insinuazioni di infedeltà rivolte a lei da Totti. Decide di affrontare direttamente il marito, chiedendogli spiegazioni. Totti nega di conoscere la Bocchi, sostenendo di averla incontrata casualmente in un circolo di padel e di non avere alcuna relazione con lei. Ilary, pur confusa, sceglie di credere a Totti, fidandosi della loro storia e del rapporto che hanno costruito insieme. “Era mio marito, non avevo mai avuto motivo di dubitare della sua parola”, afferma.

Ilary e le ricerche social su Noemi

Nonostante la fiducia in Totti, Ilary decide di indagare su Noemi Bocchi. Cerca il suo profilo su Instagram, ma lo trova privato. Analizza una foto di Totti allo stadio, dove Noemi appare sfocata tra la folla. Convinta della necessità di fare chiarezza, la Blasi spinge Totti a pubblicare una smentita, non solo per proteggere l’immagine della loro famiglia, ma anche per la reputazione di Totti. Nonostante la riluttanza iniziale di Totti, Ilary insiste sulla necessità di reagire alle accuse, sottolineando come il silenzio potrebbe essere interpretato come una mezza ammissione di colpa: “Quindi gli credetti. Era mio marito, non avevo mai avuto motivo di dubitare della sua parola, e anche adesso… perché avrei dovuto farlo? Che cosa avevo? Una fotografia in cui si vedeva una ragazza alle sue spalle. Nulla. Però rosicavo. Perché Dagospia dava la cosa per certa? Con che coraggio metteva in mezzo una persona sconosciuta ai più? Fosse stata nota, forse avrei capito la scelta di pubblicarne il nome, ma così? Nome e cognome… Non capivo”.

Nel suo libro la Blasi mette a nudo i suoi sentimenti più profondi e la sua determinazione nel cercare la verità, mostrando una forte resilienza di fronte a un episodio che ha messo alla prova la sua vita privata.