Salvataggio miracoloso di un team di medici a una 27enne incinta colpita da ictus, madre e bambino sono vivi

Una donna e il suo bambino non ancora nato sono stati salvati da un ictus in una straordinaria operazione a Napoli.

Salvezza inaspettata a Napoli

Una donna di 27 anni, al terzo mese di gravidanza, ha rischiato di perdere la vita e quella del suo bambino a causa di un ictus. Tuttavia, l’intervento tempestivo dei medici dell’Ospedale del Mare di Napoli ha permesso di salvare entrambe le vite. La paziente, identificata con il nome di fantasia Chiara, è stata prontamente dimessa dopo l’intervento e ora continua la sua gravidanza senza ulteriori complicazioni, con il feto in perfetta salute. “Una storia straordinaria finita al meglio grazie ad un lavoro di squadra eccellente e grazie all’impegno di tutto il personale, a partire del pronto soccorso,” ha condiviso il direttore generale Ciro Verdoliva.

Un percorso critico verso la guarigione

Chiara e il suo bambino, Salvatore, hanno affrontato momenti di grave pericolo quando, alla dodicesima settimana di gravidanza, la giovane ha iniziato a manifestare sintomi preoccupanti che hanno portato alla scoperta di un’ischemia. Trasferita d’urgenza all’Unità Operativa Complessa di Neuroradiologia, è stata sottoposta a una tromboectomia meccanica, un intervento critico che ha significativamente aumentato le probabilità di sopravvivenza sia per lei che per il bambino. “Secondo la letteratura medica la paziente aveva il 50% delle probabilità di non sopravvivere, il 90% di possibilità di riportare una grave disabilità e l’80% di perdere il bambino, invece tutti e due ce l’hanno fatta,” hanno riferito dall’Ospedale del Mare.

Un team multidisciplinare alla base del successo

Il salvataggio di Chiara e Salvatore è stato possibile grazie alla stretta collaborazione tra vari specialisti, tra cui il neurologo Donato Colella, il reparto Neuroradiologia guidato da Vincenzo D’Agostino, e i neuroradiologi Valeria Piscitelli e Fabrizio Fasano, supportati da anestesisti e infermieri. Questa sinergia tra professionisti ha permesso di affrontare e superare una situazione estremamente complessa, evidenziando l’importanza del lavoro di squadra e dell’eccellenza medica nel trattamento di casi critici in ambito ospedaliero.