Follia in Puglia, vuole la consegna al piano della sua cena ma non è prevista, aggredito rider 54enne in un portone

Un grave episodio di violenza a Taranto mette in luce i rischi affrontati dai rider nel loro lavoro quotidiano, evidenziando la mancanza di sicurezza e tutele nel settore del food delivery.

Aggressione inaspettata durante una consegna

Un rider di 54 anni, impiegato da una nota catena di consegna di cibo a domicilio, ha recentemente subito un’aggressione a Taranto da parte di un cliente insoddisfatto. Il cliente esigeva che l’ordine, consistente in hamburger e patatine fritte, fosse consegnato direttamente al suo appartamento, nonostante ciò non fosse previsto dal servizio. La situazione è degenerata quando il lavoratore, impossibilitato a soddisfare la richiesta a causa delle politiche dell’azienda e del fatto che l’ordine doveva essere pagato in contanti, è stato aggredito fisicamente dopo un’iniziale alterco verbale. “«Non posso salire», ha risposto al cliente il rider, che però non poteva neanche andare via, perché l’ordinazione era con pagamento in contanti.”

La risposta sindacale all’incidente

Questo incidente è stato portato all’attenzione del sindacato CGIL tramite il Nidil, la categoria che rappresenta i lavoratori atipici, che ha raccolto la testimonianza del rider aggredito. Nonostante il tentativo di segnalare l’accaduto alla piattaforma di food delivery, il lavoratore si è trovato di fronte a un muro di silenzio, una situazione che purtroppo non sorprende Matteo de Robertis, membro del direttivo Nidil CGIL di Taranto. De Robertis critica apertamente la mancanza di risposta dell’azienda non solo in questo caso, ma anche in relazione ad altre questioni cruciali come la sicurezza del pagamento in contanti e le condizioni di lavoro dei rider. “Ma come al solito non ci hanno risposto,” lamenta de Robertis.

Un settore in crescita, ma senza tutele

L’aggressione subita dal rider non è un caso isolato, ma rappresenta l’ultima di una serie di violenze che mettono in luce le vulnerabilità di chi lavora nel settore delle consegne a domicilio. Questo incidente evidenzia ulteriormente i problemi legati alla precarietà, all’assenza di tutele e alla sicurezza dei lavoratori, soprattutto in un’area come il Tarantino, dove il fenomeno dei rider non regolamentati contribuisce ad aggravare la situazione. Secondo de Robertis, il settore attrae principalmente persone oltre i quaranta anni, spesso vittime di crisi industriali precedenti, che cercano nel delivery un’opportunità di lavoro, seppur precaria e insicura.