Va in ospedale per intensi dolori al braccio e al petto, ma muore appena torna casa a 33 anni

Indagine sulla tragica scomparsa di Alessio Sconza a Roma: avviata un’inchiesta per chiarire le cause.

L’inizio dell’inchiesta

La Procura della Repubblica di Roma ha avviato un’inchiesta per fare luce sulla morte di Alessio Sconza, trentatreenne deceduto improvvisamente nella sua abitazione nella notte tra il 28 e il 29 marzo, poco dopo essere stato dimesso dall’ospedale.

La famiglia di Alessio, rappresentata dall’avvocato Domenico Di Tullio, chiede risposte chiare su quanto accaduto, soprattutto per comprendere se la morte sia stata causata da un infarto e se ci fossero state possibilità di prevenirla.

Nonostante Alessio non fosse noto per avere patologie preesistenti, l’esigenza di un’autopsia presso il Policlinico Agostino Gemelli di Roma è diventata prioritaria per stabilire le effettive cause del decesso.

Gli ultimi momenti

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, Alessio aveva avvertito forti dolori al braccio sinistro e al torace nella mattina del 28 marzo, spingendolo a consultare il suo medico di base che, preoccupato per la natura dei sintomi, lo aveva indirizzato al pronto soccorso.

Dopo essere stato sottoposto a un elettrocardiogramma presso l’ospedale Villa San Pietro, i medici lo avevano classificato con un codice bianco, permettendogli di tornare a casa. La decisione di dimetterlo, tuttavia, è ora oggetto di indagine, considerando il tragico epilogo.

Le ore critiche e la ricerca di giustizia

Nonostante il rientro a casa, il dolore persistente ha portato a un drammatico peggioramento delle condizioni di Alessio, culminato con il suo decesso nelle prime ore del 29 marzo.

L’intervento tardivo dei soccorsi non è riuscito a salvargli la vita. La Procura, dopo aver ascoltato le testimonianze dei familiari e sequestrato il referto medico, ora mira a chiarire ogni aspetto della vicenda, valutando le responsabilità e le procedure seguite dall’ospedale.