Nasce la bambina e lei lo lascia, lui si vendica iniettando, tra le dita della piccola, mercurio, neonata gravissima con dolori indicibili

Un padre ha iniettato mercurio nei piedi della propria figlia, causandole sofferenze indicibili.

L’orribile vendetta di un padre

In una piccola comunità tedesca di Springe, nella regione della Bassa Sassonia, si è consumato un atto di crudeltà inimmaginabile. Un uomo di 30 anni, identificato solo come Antonio Palma, ha deciso di vendicarsi in modo orribile della sua ex compagna, scegliendo come bersaglio la loro innocente figlia di appena un anno e mezzo. Palma ha iniettato nei piedi della bambina del mercurio liquido, una sostanza estremamente tossica, con l’intento di far soffrire l’ex partner che lo aveva lasciato poco dopo il parto. “Volevo che la mia ex soffrisse tanto quanto me durante la separazione”, ha confessato l’uomo durante il processo. La piccola, miracolosamente sopravvissuta, continua a lottare contro le gravi conseguenze dell’avvelenamento, tra cui dolori atroci e la necessità di sottoporsi a numerosi interventi chirurgici.

La pianificazione di un crimine atroce

La vendetta di Palma non è stata un gesto impulsivo, ma un crimine pianificato con freddezza e premeditazione, tanto da coinvolgere anche la sua nuova compagna, una donna di 34 anni. Entrambi, ispirati da un programma televisivo che parlava di omicidi tramite iniezione di mercurio, erano consapevoli che la sostanza non avrebbe ucciso immediatamente la bambina ma le avrebbe causato sofferenze indicibili. Insieme, hanno deciso di procedere con il loro piano diabolico, iniettando il veleno tra le dita dei piedi della piccola mentre questa giaceva sul letto. Nonostante i dolori lancinanti, hanno continuato ad iniettare il mercurio, dimostrando una totale assenza di umanità e compassione. Il padre ha poi consegnato la bambina alla madre come se nulla fosse accaduto, celando il suo atto vendicativo dietro una facciata di normalità.

Una lotta per la giustizia e la sopravvivenza

La reazione della madre, immediatamente consapevole del dolore della figlia, ha innescato una serie di indagini che hanno portato alla luce l’orribile verità. Dopo iniziali negazioni, Palma ha confessato il suo crimine, rivelando la sua motivazione distorta: un desiderio di vendetta contro la sua ex compagna. La corte ha condannato l’uomo a 13 anni di carcere, una pena superiore a quella richiesta dai magistrati, sottolineando come abbia posto i suoi sentimenti di vendetta sopra il diritto alla vita e al benessere della propria figlia.