Durante una partita di eccellenza, il calciatore 26enne Mattia Giani muore dopo aver portato una mano al cuore, era il cognato i Mancini

Doppia tragedia nei campi di calcio: dolore e lutto nel mondo del calcio

Incidente a Udine e tragedia a Firenze

Il calcio italiano ha vissuto momenti di paura e dolore durante le ultime partite. Al minuto 71 del match Udinese – Roma, il difensore N’Dicka si è accasciato sul campo toccandosi il petto, causando un immediato silenzio nello stadio. I medici sono intervenuti prontamente con il defibrillatore, ma fortunatamente, si è scoperto che il calciatore ha sofferto di una compressione polmonare e non è in pericolo di vita. Tuttavia, la giornata di domenica è stata segnata da un evento tragico in un campo d’Eccellenza fiorentina, dove Mattia Giani, 26 anni, ha avuto un arresto cardiaco durante il match tra Lancillotto Campi e Castelfiorentino, morendo il giorno successivo in ospedale.

La tragedia personale di Gianluca Mancini

La tragedia ha colpito personalmente il mondo della Roma, con Mattia Giani che era il cognato acquisito di Gianluca Mancini, difensore giallorosso. Mancini era sul punto di sostituire N’Dicka nel match di Udine quando è venuto a conoscenza della tragica sorte di Giani. Giani era fratello del fidanzato di Arianna Mancini, sorella del calciatore, creando una dolorosa coincidenza tra i due eventi.

Cordoglio e supporto dalla comunità calcistica

La notizia della morte di Giani ha scosso il mondo del calcio e della comunità sportiva, con molti che hanno espresso il loro dolore e sostegno. Gianluca Mancini e sua moglie hanno condiviso messaggi di cordoglio, sottolineando il dolore e il sostegno alla famiglia in questo momento difficile. Anche la Roma, che aveva già vissuto momenti di apprensione per N’Dicka, ha esteso il suo cordoglio per la scomparsa di Giani, riconoscendo il profondo impatto emotivo di tali eventi sulla comunità calcistica.