Muore a 44 anni per melanoma scambiato per una banale gengivite

Un uomo di 44 anni è deceduto a seguito di un melanoma non diagnosticato correttamente, originariamente identificato come gengivite da un dentista. La procura di Roma ha avanzato accuse di omicidio colposo nei confronti del professionista.

Una diagnosi iniziale errata

Nell’aprile del 2018, un uomo di 44 anni si presentò allo studio odontoiatrico lamentando un rigonfiamento gengivale. Il dentista responsabile diagnosticò una gengivite e prescrisse un ciclo di pulizie dentali, senza ulteriori accertamenti diagnostici. Nonostante una serie di visite e una radiografia che non evidenziava anomalie, i sintomi persistevano. Anche un igienista dentale sollevò sospetti su una possibile condizione più grave, ma questo appunto non trovò seguito.

L’evoluzione della malattia e le conseguenze

Con il passare dei mesi, nonostante le cure, la condizione del paziente peggiorava. Solo a dicembre del 2020, presso il Policlinico Umberto I, una biopsia confermò la presenza di un melanoma avanzato. Le terapie intraprese successivamente si rivelarono inefficaci. La diagnosi tardiva aveva impedito un trattamento tempestivo che avrebbe potuto salvare la vita del paziente.

Le implicazioni legali e la richiesta di giustizia

La procura di Roma, analizzando il caso, ha deciso di procedere con l’accusa di omicidio colposo contro il dentista. Gli inquirenti sostengono che l’errore di diagnosi sia stato il risultato di negligenza, imprudenza e imperizia, evidenziando la mancanza di un’adeguata valutazione medica nonostante i sintomi persistenti e l’aggravarsi della condizione del paziente. Ora spetterà al giudice decidere se avviare il processo giudiziario.