Porta a Porta, il cartellone alle spalle di Vespa confonde Campi Flegrei con Vesuvio, la gaffe fa esplodere i social scoppia

Nel corso dell’ultima puntata di “Porta a Porta”, il noto programma di approfondimento politico e sociale condotto da Bruno Vespa su Rai1, si è verificato un imbarazzante errore geografico e geologico.

Durante l’introduzione del programma, dedicata principalmente alle politiche del governo Meloni e alle azioni dei suoi ministri, Bruno Vespa ha fatto riferimento a una situazione di emergenza a Pozzuoli, parlando di “paura del Vesuvio”.

Tuttavia, Pozzuoli non si trova alle pendici del Vesuvio, ma è parte della caldera vulcanica dei Campi Flegrei. Questa confusione tra due realtà vulcaniche distinte – i Campi Flegrei e il Vesuvio – ha suscitato non poco stupore, dato che la crisi di bradisismo che interessa Pozzuoli è un fenomeno specifico e ben studiato, completamente diverso dall’attività vulcanica del Vesuvio.

L’importanza della precisione geografica

La gaffe non è passata inosservata e ha provocato diverse reazioni sui social media e tra gli esperti. Geologi, vulcanologi e sismologi hanno da tempo chiarito le differenze tra i due siti vulcanici: mentre il Vesuvio è un singolo vulcano ben identificabile, i Campi Flegrei sono una vasta area con diverse manifestazioni geologiche, inclusi fenomeni di bradisismo, ovvero lente variazioni di elevazione del suolo.

Il cartello alle spalle di Bruno Vespa, che avrebbe dovuto chiarire la situazione, ha invece confermato la confusione, indicando Pozzuoli e il “Vesuvio” nella stessa frase. Questo errore mostra come anche i programmi di grande seguito possano trasmettere informazioni inaccurate, specialmente su argomenti complessi come la geologia e la vulcanologia.

La correzione e la reazione del pubblico

Il team di “Porta a Porta” ha successivamente riconosciuto l’errore, sottolineando l’importanza di fornire informazioni precise, specialmente in contesti di possibile allarme pubblico. La distinzione tra i Campi Flegrei e il Vesuvio è cruciale, non solo per la correttezza scientifica, ma anche per la sicurezza delle popolazioni locali, che vivono in aree con differenti rischi vulcanici.