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Addio a Oliviero Toscani, fotografo visionario e provocatore

Il celebre fotografo e pubblicitario italiano Oliviero Toscani è morto a 82 anni, lasciando un’eredità creativa unica e controversa.

Un maestro della provocazione visiva

Oliviero Toscani, nato a Milano il 28 febbraio 1942, è stato una delle figure più influenti nel mondo della fotografia e della pubblicità. Figlio del fotoreporter del “Corriere della Sera” Fedele Toscani, Oliviero ha respirato fin da giovane l’arte della fotografia, pubblicando la sua prima immagine sul “Corriere” a soli 14 anni. Diplomatosi alla Kunstgewerbeschule di Zurigo nel 1965, Toscani ha iniziato la sua carriera collaborando con importanti riviste come “Elle”, “Vogue” e “Harper’s Bazaar”.

Negli anni Ottanta, il sodalizio con il marchio Benetton lo consacrò a livello mondiale. Le sue campagne pubblicitarie, intrise di messaggi sociali e provocatori, ridefinirono il linguaggio della comunicazione visiva. Celebri sono le immagini di una suora che bacia un prete, cuori umani marchiati con scritte che indicano diverse etnie e la discussa campagna contro l’anoressia, con la modella Isabelle Caro. Queste opere non si limitavano a promuovere un prodotto, ma sollevavano dibattiti su razzismo, omofobia, pena di morte e altre tematiche di rilevanza globale.

L’ultimo capitolo di una vita intensa

Nel giugno 2023, Toscani rivelò di essere affetto da amiloidosi, una grave malattia che comprometteva la funzionalità di organi vitali. La notizia, resa pubblica nell’agosto successivo, lo portò a riflettere apertamente sul fine vita, dichiarando di considerare il suicidio assistito. Negli ultimi giorni, Toscani era ricoverato all’ospedale di Cecina, dove si è spento il 13 gennaio 2025.

Oltre alla sua prolifica carriera nella fotografia pubblicitaria, Toscani è stato il fondatore di “Colors”, una rivista che esplorava la diversità culturale, e di “Fabrica”, centro internazionale per la ricerca nella comunicazione. Negli anni recenti, il suo rapporto con Benetton si era riacceso, culminando in campagne che celebravano l’integrazione, come quella realizzata in una scuola del quartiere Giambellino di Milano.

Un’eredità che divide e ispira

Il lavoro di Oliviero Toscani ha spesso suscitato reazioni polarizzanti. Se da un lato è stato lodato per la capacità di affrontare temi scomodi con coraggio, dall’altro è stato criticato per lo stile diretto e spesso controverso delle sue campagne. Tuttavia, la sua influenza sulla fotografia e sulla pubblicità resta innegabile, lasciando un segno indelebile nel mondo dell’arte e della comunicazione.

Con la sua morte, si chiude il capitolo di un artista che ha trasformato il modo di concepire l’immagine pubblicitaria, ma il suo spirito innovatore continuerà a ispirare generazioni future.