Caos Pd, Picierno critica la linea Schlein: “Decisioni dall’alto senza confronto, il Pd non può avere una sola guida”
L’eurodeputata Pina Picierno ribadisce le critiche alla gestione del Pd dopo il voto sul riarmo in Europa e chiede maggiore confronto interno sulle scelte strategiche.
Le critiche alla gestione Schlein
L’eurodeputata Pina Picierno torna ad attaccare la segreteria di Elly Schlein, sottolineando la mancanza di dialogo interno al Partito Democratico. La scorsa settimana, dieci eurodeputati del Pd hanno votato a favore del piano ReArm Europe, sconfessando la posizione ufficiale del partito, che si era orientato sull’astensione.
“La gestione delle decisioni arriva dall’alto, senza un vero confronto”, afferma Picierno, che critica apertamente il metodo utilizzato per prendere posizione sul voto a Strasburgo. La sua preoccupazione principale è il rischio che il Pd si chiuda su se stesso, senza ascoltare tutte le anime del partito: “L’uomo solo, anzi la donna sola al comando non è un modello che va bene al Pd”, avverte, sottolineando la necessità di una leadership più inclusiva e condivisa.
Il dibattito interno e il rapporto con i socialisti europei
Sulla possibilità di un congresso straordinario, l’eurodeputata non si sbilancia, ma ritiene necessario “un confronto vero sui temi”, per evitare spaccature interne e chiarire la linea politica del partito.
Picierno pone anche l’accento sulle difficoltà nei rapporti tra il gruppo dirigente del Pd e gli altri partiti socialisti europei, sottolineando come la narrazione interna sul riarmo rischi di compromettere l’immagine del partito: “Se riduciamo il dibattito alla contrapposizione tra guerrafondai e pacifisti, allora si sta dicendo che anche Sánchez, Costa, Starmer e Scholz sono guerrafondai. Questa è una posizione evidentemente problematica per un partito come il Pd”.
Secondo l’eurodeputata, è essenziale mantenere una linea coerente con il progressismo europeo, evitando di isolarsi rispetto alle altre forze politiche di riferimento. “Io personalmente non penso affatto che la classe dirigente del progressismo europeo e mondiale sia fatta di guerrafondai”, conclude Picierno, ribadendo la necessità di un dibattito interno più aperto e costruttivo.