Scontro in diretta tra Carlo Calenda e l’ex ambasciatrice Basile, “Vada in Ucraina, si vergogni”
Toni accesi a “Lo stato delle cose” tra il leader di Azione e l’ex diplomatica Elena Basile. Calenda: «Prima di parlare, vada in Ucraina»
Dibattito acceso su Rai 3
Un confronto acceso ha animato la puntata di “Lo stato delle cose”, il programma condotto da Massimo Giletti su Rai 3, tra il leader di Azione, Carlo Calenda, e l’ex ambasciatrice Elena Basile. Il tema della discussione era il conflitto in Ucraina, ma la tensione è salita rapidamente quando Basile ha messo in dubbio la volontà del popolo ucraino di continuare a combattere.
Calenda ha incalzato la diplomatica con una domanda diretta: «Posso chiederle una cosa per curiosità? Ma lei è mai stata in Ucraina?». Alla risposta negativa di Basile, il leader di Azione ha reagito duramente: «E allora perché parla continuamente di quello che gli ucraini fanno o non fanno? Perché non va a vedere con i suoi occhi i ragazzi ucraini che difendono il proprio paese? Se vuole, l’accompagno, andiamo insieme».
Calenda: «Io ho portato mio figlio sotto i bombardamenti»
L’ex ambasciatrice ha citato il poeta Giuseppe Ungaretti per sottolineare la tragicità della guerra e ha affermato che molti giovani ucraini starebbero cercando di evitare il fronte. «Si stanno rompendo le gambe per non andare in guerra, si nascondono. Ma lei lo manderebbe suo figlio?», ha domandato Basile a Calenda.
La replica dell’ex ministro non si è fatta attendere: «Io ho portato in Ucraina mio figlio, non si permetta. Sono stato a Odessa sotto quattro bombardamenti. Lei, prima di dirmi cosa devo fare, si alzi e vada in Ucraina».
La discussione è proseguita con Basile che ha sostenuto che la decisione di continuare a combattere non sarebbe stata presa dal popolo ucraino, ma imposta dalla leadership del paese. «Oggi, se ci fossero le elezioni, Zelensky sarebbe cacciato», ha dichiarato l’ex ambasciatrice.
Calenda ha reagito con indignazione: «Si vergogni. Rispetti gli ucraini, parli con loro». Poi ha aggiunto: «Ma come si possono tenere elezioni con un paese invaso? Cosa sta dicendo?».
L’alterco tra i due ha evidenziato la forte divisione di opinioni sulla guerra in Ucraina e sul ruolo della leadership di Volodymyr Zelensky nel conflitto. Il dibattito, acceso sin dall’inizio, si è chiuso con Calenda che ha ribadito il suo invito a Basile a recarsi nel paese prima di esprimere giudizi sulla situazione.