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Morti sul lavoro, due vittime in poche ore a Milano e Capriano: Landini “È una strage quotidiana”

Un operaio in pensione travolto da una motrice e un giovane muratore precipitato da un ponteggio. Cinque vittime in 24 ore. Landini: “La sicurezza non può essere un costo”.

Milano, due tragedie in poche ore: muoiono un 24enne e un pensionato

Ancora sangue sui luoghi di lavoro. Nel giro di poche ore, due operai hanno perso la vita a Milano e a Capriano, portando a cinque il bilancio complessivo delle vittime sul lavoro in Italia nelle ultime 24 ore. Due storie diverse ma unite dalla stessa drammatica fatalità e da un nodo mai sciolto: la sicurezza.

In via Bassini, nel quartiere Lambrate di Milano, ha perso la vita Endrit Adem, 24 anni, di origini kosovare, regolarmente assunto e residente a Rovato, nel Bresciano. Stava lavorando su un ponteggio interno per la rifinitura della facciata di un palazzo privato. Secondo la prima ricostruzione, sarebbe precipitato dal terzo piano, da un’altezza di circa 12 metri, morendo sul colpo. Sul caso, la Procura di Milano ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, e verranno disposti l’autopsia e tutti gli accertamenti necessari per verificare il rispetto delle norme di sicurezza.

A Capriano muore un pensionato travolto da una motrice

A Capriano del Colle, in provincia di Brescia, un’altra tragedia: a perdere la vita è stato Roberto Vitale, operaio 62enne in pensione, travolto nella notte da una motrice mentre si trovava nel piazzale del centro logistico DHL, dove continuava a lavorare per arrotondare la pensione. Il mezzo era condotto da un altro dipendente, coetaneo, che non si sarebbe accorto della presenza dell’uomo.

«Oltre all’assurdità della morte sul lavoro, c’è l’inconcepibilità che questo accada a un pensionato, costretto a lavorare per far fronte al caro vita», ha dichiarato Domenico Albanese, coordinatore di Uil Trasporti Lombardia, chiedendo un incontro urgente con la prefettura e l’azienda coinvolta.

Landini: “Non è emergenza, è una strage sistematica”

Dura la reazione del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che da Pescara ha commentato gli ultimi casi con parole nette: «Siamo di fronte a una strage, non a un’emergenza. Si continua a morire perché la salute e la sicurezza sono viste come un costo. E finché non si invertirà questa logica, continueremo a contare morti».

Landini ha sottolineato l’urgenza di interventi strutturali e controlli efficaci, denunciando una situazione che, numeri alla mano, assume sempre più i contorni di un fallimento sistemico nella tutela del lavoro.