Bari & Puglia cronaca

Alberobello, uccise un gattino gettandolo in una fontana: 16enne dovrà lavorare sette mesi in un canile

Il Tribunale di Bari dispone per la ragazza un percorso di messa alla prova dopo il gesto che indignò il Paese e fece il giro dei social.

Il video della crudeltà e l’indignazione pubblica

Un video diventato virale sui social ha svelato la verità dietro la morte del gattino Grey, avvenuta a gennaio 2024 nel centro storico di Alberobello, in provincia di Bari. Nelle immagini si vede una ragazza di 16 anni gettare l’animale nell’acqua gelida di una fontana. A filmare l’episodio, un’altra persona, che accompagna la scena con un commento beffardo: “Ciao amo’, beccati un po’ di notorietà”.

Il gattino faceva parte di una colonia felina regolarmente seguita da una volontaria del posto, Catia Bianco, che trovò l’animale annegato quella stessa sera. Inizialmente, si pensò a un incidente. Ma la diffusione del video in alcune chat e poi sui social ha cambiato radicalmente il corso degli eventi, portando all’identificazione della minore e alla denuncia da parte di associazioni animaliste come ENPA e LAV.

La decisione del Tribunale: rieducazione in canile

Il 6 maggio 2025, il Tribunale per i Minorenni di Bari ha accolto la richiesta del Pubblico Ministero disponendo per la giovane un programma di messa alla prova della durata di sette mesi. Le attività previste mirano a un recupero educativo ed emotivo, con l’obiettivo di farle comprendere la gravità del gesto.

Il percorso comprende:

  • Colloqui presso il consultorio familiare, in presenza dei genitori, per affrontare la gestione della rabbia e delle emozioni;
  • Attività di volontariato presso il Canile Municipale di Modugno, in affiancamento agli operatori;
  • Impegno socioeducativo al Centro “Sant’Antonio – Opera don Guanella”, una struttura che si occupa della prevenzione del disagio minorile;
  • Frequenza obbligatoria di un corso sulla legalità, per accrescere la consapevolezza del significato delle regole e del rispetto verso gli esseri viventi.