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Conte vota Sì alla cittadinanza, ma il M5S si spacca: “Meglio lo Ius Scholae, il referendum non è la nostra strada”

Il leader pentastellato annuncia il suo sostegno al quesito referendario, ma ribadisce la linea del Movimento: libertà di coscienza e preferenza per il percorso scolastico

Libertà di voto sul referendum, ma Conte prende posizione

In occasione dell’assemblea romana del Movimento 5 Stelle, il presidente Giuseppe Conte ha chiarito la posizione del partito sul referendum per la cittadinanza che si terrà l’8 e 9 giugno. “Il M5S ha dato libertà di coscienza – ha affermato – perché riteniamo che la strada migliore per affrontare questi problemi sia lo Ius Scholae”.

Conte ha poi annunciato che, nonostante le riserve espresse sul metodo referendario, voterà a favore del quesito: “Non è la nostra strada preferita, perché non garantisce nessun percorso di integrazione a differenza di un ciclo scolastico. Detto ciò, ciascuno voterà in libertà. Personalmente voterò ”.

La proposta pentastellata: cittadinanza legata alla scuola

Il leader dei Cinque Stelle ha ribadito l’impegno del Movimento su una proposta alternativa e già formalizzata in Parlamento: “Abbiamo una proposta di legge che prevede l’acquisto della cittadinanza al completamento di un ciclo scolastico. È un percorso più serio e strutturato, che punta all’integrazione vera”.

Con questa presa di posizione, Conte cerca di tenere un equilibrio tra la spinta di una parte dell’elettorato progressista che guarda con favore ai quesiti referendari e la linea ufficiale del Movimento, che privilegia un intervento legislativo organico.

Una posizione che evidenzia le divergenze interne

L’approccio adottato da Conte, però, segnala anche una distanza interna al campo delle opposizioni. Mentre il Partito Democratico di Elly Schlein sostiene apertamente e con fermezza tutti i cinque quesiti, incluso quello sulla cittadinanza, il Movimento 5 Stelle mantiene un atteggiamento più cauto e diversificato, lasciando agli iscritti la libertà di scegliere.

Questa strategia potrebbe riflettere le tensioni interne sul tema dell’identità politica del M5S, diviso tra l’alleanza con i dem e la ricerca di una propria linea autonoma sulle questioni sociali e civili.