Sondaggi 2025, Fratelli d’Italia in crescita, arretrano Pd e M5S, stabili Lega e FI
Fratelli d’Italia guadagna consensi, Pd e M5S in flessione, stabili o in lieve crescita gli altri partiti del centrodestra.
Fratelli d’Italia supera il 30%, arretrano Pd e M5S
Nel sondaggio settimanale realizzato da Swg per il TgLa7, Fratelli d’Italia consolida il proprio primato nel panorama politico italiano. Il partito guidato da Giorgia Meloni registra un incremento dello 0,3% rispetto alla rilevazione precedente, raggiungendo il 30,4% delle intenzioni di voto. Si tratta di un risultato che rafforza ulteriormente la posizione della formazione di governo.
In calo, invece, il Partito democratico di Elly Schlein, che perde lo 0,1% e scivola al 22,4%. Un arretramento che accentua la distanza dal primo partito. Indietreggia anche il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, che lascia sul campo lo 0,2%, scendendo al 12%. Come evidenziato durante l’edizione delle 20 del TgLa7 dal direttore Enrico Mentana, questi dati sembrano indicare un’efficacia limitata delle recenti strategie messe in campo dalle opposizioni.
Centrodestra stabile, piccoli aumenti per Verdi e Italia Viva
Restano pressoché invariati i dati relativi agli altri principali partiti del centrodestra. La Lega di Matteo Salvini si attesta all’8,6%, senza variazioni rispetto alla scorsa settimana. Piccolo progresso per Forza Italia, guidata da Antonio Tajani, che cresce dello 0,1% raggiungendo l’8,5%.
Tra le formazioni minori, l’Alleanza Verdi e Sinistra di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli guadagna lo 0,1%, portandosi al 6,5% dei consensi. Segnale positivo anche per Italia Viva di Matteo Renzi, che sale al 2,9% con un aumento dello 0,1%.
Azione e Noi Moderati fermi, +Europa e Altre Liste in calo
Non registrano variazioni i dati di Azione, il partito di Carlo Calenda, fermo al 3,5%, e di Noi Moderati, che si conferma all’1%. In calo, invece, +Europa, che perde lo 0,1% e si attesta all’1,6%. Arretrano anche le Altre Liste, che scendono dello 0,2%, fermandosi al 2,6%.
Un dato interessante riguarda l’area del non voto: la percentuale di italiani che non si esprimono cala dell’1%, passando dal 32% al 31%.