Cacciari demolisce Giuli: “Dal ministro battute da comico. Il complesso di inferiorità lo danneggia”
Il filosofo attacca il ministro della Cultura: “Basta complessi d’inferiorità, smetta di dire sciocchezze sulla sinistra e gli intellettuali”
Cacciari contro Giuli: “Battute da comico, ma non fa ridere”
Non gliele manda a dire Massimo Cacciari al ministro della Cultura Alessandro Giuli, dopo che quest’ultimo – irritato dalle critiche ricevute durante i David di Donatello – aveva ironizzato sul presunto declino culturale della sinistra: “Avevano intellettuali, ora hanno solo comici”. La replica del filosofo è secca: «La smetta con questo complesso d’inferiorità che lo danneggia».
Intervistato sul tema, Cacciari liquida le parole del ministro come «una battuta da comico» e affonda: «Giuli è simpatico, carino, ma non sa niente». Per Cacciari, il lavoro dell’intellettuale non ha etichette politiche: «Non è né di destra né di sinistra. Il dovere dell’intellettuale è dire la verità, raccontare il reale. Il resto sono etichette che appiccicano gli altri».
“La destra? Sta solo cercando legittimazione culturale”
Sul dibattito sull’egemonia culturale, Cacciari è altrettanto chiaro. «La destra cerca oggi legittimazione culturale, perché per decenni la sinistra ha ignorato qualsiasi cultura a lei contraria. Ma parlare di egemonia è un’esagerazione». L’ex sindaco di Venezia spiega che nella seconda metà del Novecento molti artisti, filosofi e scrittori si sono avvicinati alla sinistra, ma questo non significa che ci sia stata una reale occupazione delle istituzioni culturali: «L’egemonia vera era quella di Gentile durante il fascismo».
Nemmeno l’università, sostiene, è mai stata dominio esclusivo della sinistra: «Era tutto spartito: un terzo di sinistra, un terzo cattolici, un terzo per caso. Nessuna egemonia». E aggiunge con una battuta pungente: «Finché la destra era fascista, era ovvio che non ci fossero. Ora che sono diventati democratici, eccoli qui».
“Gentile? Un gigante del pensiero, intitolargli una rotonda non è scandalo”
Sulla proposta di Giuli di intitolare una rotonda a Firenze a Giovanni Gentile, bloccata dalla sindaca dem, Cacciari sorprende: «Perché no? Non lo troverei scandaloso. È stato il più importante filosofo italiano del Novecento». Un riconoscimento alla statura intellettuale di Gentile, che non cancella certo il giudizio critico sul regime fascista, ma evidenzia il valore della sua eredità filosofica.
Infine, Cacciari respinge anche la narrazione secondo cui la cultura di sinistra sarebbe “salottiera” e quella di destra “popolare”: «Non ci credo. Ci sono artisti popolarissimi di sinistra. La distinzione destra-sinistra è sbagliata. Gli intellettuali seri non si fanno imbrigliare in queste etichette».