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“Si è fatta fregare due volte in Europa”: scontro durissimo tra Conte e Meloni sulle spese militari

Durante il question time alla Camera, scontro acceso tra la premier e l’ex presidente del Consiglio sulle decisioni italiane in Europa e gli investimenti nella difesa.

Botta e risposta tra Meloni e Conte su spese militari e Europa

Scontro ad alta tensione alla Camera dei Deputati durante il question time, con un acceso confronto tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. Al centro del dibattito, la politica europea dell’Italia e l’incremento delle spese per la difesa.

Conte, intervenendo duramente, ha accusato Meloni di aver “dato il primo fondamentale sì a un piano per spese fino a 800 miliardi di fatto per riarmare la Germania”. Secondo l’ex premier, l’Italia, con un altro via libera del governo, “si è messa un cappio al collo” accettando tagli generalizzati a favore degli investimenti militari. “Questo ci impedirà un progetto di difesa europea, questo sì era utile”, ha aggiunto, accusando la premier di aver anteposto “le armi rispetto alle urgenze di cittadini e imprese”.

L’ex presidente del Consiglio ha poi affondato: “Presidente Meloni coglie sempre l’occasione per buttarla in caciara, e anziché fare la presidente del Consiglio ha delle reazioni fanciullesche. I fatti dicono che io ho portato la percentuale di Pil all’1,4%, abbiamo speso un miliardo per le armi, ma abbiamo portato 209 miliardi. Ci provi lei”.

Meloni replica: “Conte ha firmato aumenti militari in piena pandemia”

La risposta di Meloni non si è fatta attendere. La leader di Fratelli d’Italia ha replicato sottolineando come le critiche di Conte siano in contraddizione con quanto fatto in passato dallo stesso esponente del Movimento 5 Stelle.

Onorevole Conte, sono molto affascinata da questa sua recente passione antimilitarista che nessuno ha avuto modo di apprezzare quando era premier. Non la ricordo questa stessa linea quando da premier ha sottoscritto in pieno Covid un aumento delle spese militari che valeva 15 miliardi…”, ha dichiarato Meloni, concludendo ironicamente: “Ma forse sarà stato un altro Giuseppi…”.

Le sue parole hanno suscitato l’applauso dei deputati di maggioranza, culminato in una standing ovation da parte dei parlamentari di Fratelli d’Italia.

Conte guida la protesta dell’opposizione, ma Meloni ribatte con fermezza

Il confronto si è ulteriormente acceso quando Conte ha lanciato un appello in Aula: “Rivolgo un appello a tutti colleghi: un segno di umanità diamolo. Condanniamo in silenzio questo sterminio, alziamoci in piedi”. All’invito hanno risposto le opposizioni, che si sono alzate in segno di protesta. Notando che la premier era rimasta seduta, Conte ha tuonato: “Rimane seduta, vergogna!”.

La presidente del Consiglio ha poi ripreso la parola per rivendicare la coerenza dell’esecutivo nelle scelte di politica estera e difesa. “Continueremo a mantenere gli impegni, anche i vostri, perché siete stati voi a mettere la firma per aumentare le spese della difesa al 2%. Io non cambio idea come gira il vento”, ha affermato con fermezza.