Il duro affondo di Bersani, “Meloni peggio di Andreotti, politica estera italiana inesistente”
L’ex leader del PD ospite su La7 demolisce governo e destra, accusa La Russa e lancia stoccate sulla crisi di Gaza e la posizione dell’Italia nel Mediterraneo.
Duro affondo contro Meloni, La Russa e la destra
Toni accesi e dichiarazioni al vetriolo da parte di Pier Luigi Bersani, ospite del programma In Altre Parole condotto da Massimo Gramellini su La7. L’ex segretario del Partito Democratico ha attaccato frontalmente la maggioranza di governo, definendo incoerente il comportamento del presidente del Senato Ignazio La Russa sul referendum: “È un comportamento incoerente”, ha detto, riferendosi alla scelta di invitare gli elettori a non recarsi alle urne pur partecipando al voto.
Nel corso dell’intervista, Bersani non ha risparmiato critiche nemmeno alla premier Giorgia Meloni, andando a scomodare addirittura Giulio Andreotti in un paragone sorprendente. Incalzato da Gramellini sulla contraddizione tra il suo passato politico e l’elogio a una figura storicamente distante dalla sinistra, Bersani ha rincarato la dose: anche Andreotti – ha spiegato – “sarebbe preferibile a Meloni”, lasciando il conduttore visibilmente sorpreso.
“Italia trascinata fuori rotta in politica estera”
L’ex ministro ha poi concentrato le sue critiche sul fronte internazionale. Secondo Bersani, l’Italia avrebbe smarrito il suo ruolo tradizionale nel Mediterraneo, perdendo la capacità di agire da ponte tra le parti, in particolare tra Israele e Palestina. “Abbiamo perso i nostri tratti distintivi”, ha affermato, parlando di una politica estera inesistente.
Un’accusa pesante quella rivolta all’esecutivo, che, a detta dell’ex leader dem, avrebbe abbandonato la linea storica di equilibrio e autorevolezza dell’Italia in politica estera. A sostegno della sua tesi, Bersani ha denunciato il silenzio del governo sulla crisi a Gaza, definendola “una strage spaventosa”.
Il monito finale: “L’Italia non fa più sentire la sua voce”
In chiusura, Bersani ha tracciato un quadro fortemente critico del presente italiano, contrapponendolo a un passato che, pur con tutte le sue complessità, era a suo dire più autorevole e coerente. “L’Italia non riesce più a far sentire la propria voce”, ha detto, lanciando un monito amaro sulla deriva della politica nazionale.
Una visione che non ha mancato di far discutere, tra nostalgie del passato e accuse frontali al presente. Una puntata che, tra attacchi duri e paradossi retorici, ha lasciato il segno.