Italia & Dintorni

Scontro Vannacci–Fratoianni da Giletti: applausi al generale, gelo in studio, “La sinistra è violenta, noi pacifici”

Duello acceso a Rai 3 tra il leader di Sinistra italiana e il vicesegretario della Lega: il pubblico premia Vannacci, Fratoianni resta spiazzato.

A “Lo Stato delle Cose” scoppia la polemica su Gallarate e l’immigrazione

Una puntata infuocata quella andata in onda lunedì sera su Rai 3, nel talk “Lo Stato delle Cose” condotto da Massimo Giletti. Al centro dello scontro politico, il Remigration Summit tenutosi a Gallarate, con le sue posizioni radicali contro l’immigrazione clandestina. Protagonisti del confronto il generale Roberto Vannacci, europarlamentare e neoeletto vicesegretario della Lega, e Nicola Fratoianni, leader di Sinistra italiana e deputato dell’alleanza Avs.

Le scintille si accendono subito: Fratoianni parla di “fascismo, nazismo, xenofobia” e accusa l’avversario di non voler un’Europa unita. Ma la risposta di Vannacci è secca: “Voglio l’Europa delle nazioni che sono sovrane. La mia patria è l’Italia, sono pronto a morire per l’Italia ma non per Bruxelles e per interessi che non siano italiani. L’esercito europeo che lei sogna non esiste, è uno slogan”.

Il generale attacca: “La sinistra è violenta, noi pacifici”

La discussione si infiamma ancora di più quando Vannacci difende l’iniziativa di Gallarate, respingendo le accuse di incitamento all’odio. “Non mi risulta che lei sia un magistrato e non può giudicare la riunione. Se un gruppo di persone si vuole riunire pacificamente, non esiste un argomento proibito. Torquemada è già morto, per fortuna”.

Poi l’affondo diretto alla sinistra: “I facinorosi sono i manifestanti che fanno capo alle vostre ideologie, che spaccano, squassano, rompono, attaccano la polizia. La sinistra è violenta. A Gallarate non c’è stato nessun disordine. A Milano, invece, contro chi manifestava a sostegno del summit, è dovuta intervenire la polizia”.

L’intervento di Vannacci strappa applausi a scena aperta dal pubblico in studio, mentre Fratoianni resta in silenzio, visibilmente contrariato. E quando il generale evoca Ilaria Salis, il deputato di sinistra si lascia sfuggire un sarcastico: “Eccallà”, intuendo dove si stesse andando a parare.

“Libertà di parola è sacra”: il pubblico applaude, Fratoianni tace

“Lei non può dire che queste cose non devono essere ammesse o che sono vergognose. La discussione delle idee è sempre consentita, sempre. Questa è libertà”, insiste Vannacci, che accusa il fronte progressista di predicare inclusione e democrazia ma poi di essere intollerante verso le opinioni contrarie.

Poi la stoccata finale: “Avete dato il posto al Parlamento europeo a una signora indagata per aver spaccato la testa a una persona che non la pensava come lei. Una persona che ha commesso resistenza alla forza pubblica, occupazione abusiva. Questa è la sinistra che rappresenta lei”.

Infine, il nodo centrale del dibattito sull’immigrazione: “La differenza tra sinistra e destra è che la destra vuole rimandare a casa gli immigrati illegali. Primo, perché sono sinonimo di insicurezza: il 50% di furti e rapine è commesso da immigrati. Secondo, perché stanno erodendo quel poco di welfare che ci è rimasto”.

Mentre in studio piovono applausi e approvazione, Fratoianni incassa in silenzio, senza ribattere. Un confronto che ha messo in luce tutte le fratture ideologiche che attraversano il dibattito pubblico italiano.