Rosy Bindi accusa il governo e la Meloni: “Regalano alle mafie spazi nei subappalti”
L’ex presidente dell’Antimafia attacca il governo: “Con le nuove norme sugli appalti si agevolano le infiltrazioni mafiose”
Rosy Bindi, ospite nella puntata di venerdì 23 maggio della trasmissione Otto e Mezzo su La7, ha espresso pesanti critiche verso l’attuale governo, accusando la maggioranza di destra di adottare misure che agevolerebbero le infiltrazioni mafiose. Durante l’intervista, l’ex presidente della Commissione Antimafia ha sostenuto che la mafia contemporanea non si contrasta solo con il codice penale, ma soprattutto attraverso controlli stringenti e norme chiare.
“La maggioranza prende provvedimenti contrari a quelli che oggi potrebbero combattere la mafia, perché la mafia di oggi si combatte non solo con il codice penale in mano e con la magistratura ma con i controlli”, ha affermato Bindi, aggiungendo che “l’atto del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è in coerenza con lo stile della sua famiglia, con il fratello Piersanti ucciso dalla mafia perché voleva la Sicilia con le carte in regola”.
L’attacco sulle norme sugli appalti
Nel suo intervento, Rosy Bindi ha criticato in particolare la recente riforma della normativa sugli appalti pubblici, ritenendola pericolosa. “La mafia oggi si combatte soprattutto chiudendo quei varchi della legislazione comune, civile, economica, amministrativa, nelle quali loro riescono a inserirsi. Gli appalti sono l’esempio più eclatante”, ha dichiarato l’ex ministra.
A suo dire, la modifica legislativa che elimina l’obbligo per le imprese vincitrici di una gara di comunicare i nomi dei subappaltatori rappresenta un serio rischio: “Il presidente della Repubblica ha fermato una norma pericolosissima, ma la legge sugli appalti che hanno appena modificato, che non obbliga chi vince una gara a presentare i nomi dei subappaltanti, quella è un regalo enorme alle mafie, perché le mafie entrano con i subappalti”.
Bindi ha poi concluso: “Loro questa Italia con le carte in regola non la vogliono e quindi aprono i varchi alle mafie”.
La replica di Fratelli d’Italia
Le affermazioni di Rosy Bindi non sono passate inosservate tra le fila di Fratelli d’Italia, che hanno prontamente replicato tramite un post pubblicato su X. Nel messaggio si legge: “Bindi, non siamo noi quelli che vogliono abolire le carceri o strizzano l’occhio alla criminalità. Le consigliamo di guardare alla sua sinistra”.
Un riferimento diretto è stato fatto all’eurodeputata di Avs, Ilaria Salis, che in una recente dichiarazione ha affermato: “Sogno il giorno in cui le carceri cesseranno di esistere, diventando monumenti di epoche passate di barbarie”.