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Salvini lancia il “tour antimafia”, ma Bonelli insorge: “Sceneggiata vergognosa”

Il vicepremier in Sicilia e Calabria per “blindare” il Ponte sullo Stretto, ma piovono accuse di propaganda dopo le deroghe stoppate dal Quirinale

Salvini annuncia un tour antimafia sullo Stretto: “Tolleranza zero con la criminalità”

Matteo Salvini rilancia e annuncia un tour antimafia in Sicilia e Calabria per “ribadire il massimo impegno contro la criminalità organizzata” in occasione dell’avvio dei lavori per il Ponte sullo Stretto di Messina. L’iniziativa è stata presentata con una nota ufficiale del Ministero delle Infrastrutture, dove si sottolinea l’intenzione del vicepremier di incontrare le istituzioni locali a Messina e Reggio Calabria, descrivendo l’opera come “la più rilevante infrastruttura immaginata in Europa nei prossimi anni”.

Una mossa letta da molti come una risposta diretta alla bocciatura del Quirinale, che la scorsa settimana ha preteso la rimozione dal decreto Infrastrutture di un passaggio che avrebbe attribuito poteri speciali al Viminale per i controlli antimafia, in deroga alla normativa ordinaria.

Bonelli attacca: “Propaganda, sapevano dei mafiosi nei terreni del ponte”

Dura la reazione delle opposizioni. Il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, parla di “sceneggiata propagandistica”: “Salvini fa il paladino dell’antimafia ma il suo ministero da oltre un anno sapeva dei nomi legati a Cosa Nostra e alla ‘Ndrangheta tra i proprietari dei terreni coinvolti negli espropri per il ponte”.

Bonelli denuncia la presenza di documenti ufficiali che riporterebbero queste informazioni, già disponibili da mesi, e accusa il vicepremier di strumentalizzare la memoria di chi ha davvero combattuto le mafie.

Braga (Pd): “Vuole regole più deboli, non trasparenza”

Interviene anche la capogruppo Pd al Senato, Chiara Braga, che va all’attacco: “Salvini non deve spiegare a nessuno come si combatte la mafia. Esistono già leggi e strutture operative, il suo problema è che vuole smontarle con deroghe e regole meno restrittive”.

Braga sottolinea il rischio di infiltrazioni negli appalti pubblici e accusa il governo di avere indebolito il codice degli appalti, favorendo i subappalti a cascata e riducendo gli spazi di trasparenza e concorrenza.

“Non consentiremo – conclude – colpi di mano nella lotta alle mafie, né deroghe pericolose sotto il paravento della sicurezza”.

Piantedosi prova a rassicurare: “Stiamo blindando l’opera”

Nel frattempo, dal Festival dell’Economia di Trento, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi assicura che l’opera sarà tutelata: “Stiamo lavorando per innalzare barriere assolute contro ogni rischio di infiltrazione criminale. Questa sarà un’opera blindata”.

Ma le rassicurazioni non bastano a placare le polemiche. L’ombra dei tentativi di accentramento dei controlli al Viminale, respinti da Sergio Mattarella, resta al centro dello scontro. E ora il tour antimafia di Salvini rischia di trasformarsi in un boomerang mediatico.