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L’Italia pronta ad accogliere Adam, unico figlio sopravvissuto della dottoressa al-Najjar. Tajani: «Verifichiamo le condizioni»

Il ministro degli Esteri replica alle critiche del M5S e annuncia l’impegno del governo per portare in Italia l’11enne sopravvissuto al raid di Khan Younis

«Stiamo lavorando per salvare il piccolo Adam, unico sopravvissuto dei dieci figli della dottoressa Alaa al-Najjar, e accoglierlo in Italia». Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, rispondendo alle critiche della deputata del Movimento 5 Stelle, Chiara Appendino, che lo aveva paragonato a Ponzio Pilato per la linea del governo italiano sul conflitto a Gaza.

“Non si può speculare sulla sofferenza”

Tajani ha difeso l’operato della Farnesina, sottolineando che la priorità è salvare vite umane: «Abbiamo già portato in Italia 130 bambini da Gaza, in totale 170 persone. Ora ci stiamo attivando anche per Adam. Noi non facciamo propaganda, come invece fa chi cerca visibilità politica sulla pelle dei civili», ha affermato, riferendosi alla polemica sollevata in Aula da Appendino durante le comunicazioni del governo.

Il ministro ha aggiunto che il piccolo Adam si trova attualmente ricoverato in gravissime condizioni presso l’ospedale Nasser di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, e che la Regione Lombardia ha già offerto la disponibilità per accoglierlo e curarlo non appena sarà possibile il trasferimento.

L’unico sopravvissuto di una famiglia distrutta dai raid

Adam ha undici anni ed è sopravvissuto a un bombardamento israeliano che lo scorso 23 maggio ha colpito la casa dei genitori, entrambi medici. In quel raid hanno perso la vita nove dei suoi fratelli. Il padre Hamdi, anche lui gravemente ferito, era appena rientrato a casa dopo aver accompagnato la moglie al lavoro. La madre, la dottoressa Alaa al-Najjar, si trovava in turno presso lo stesso ospedale Nasser durante l’attacco.

Le immagini del piccolo Adam, intubato nel reparto di terapia intensiva, hanno fatto il giro del mondo e smosso molte coscienze. Secondo Tajani, «ci sono offerte anche da altri Paesi per accoglierlo, ma noi ci siamo attivati tramite il consolato italiano a Gerusalemme, in coordinamento con le autorità locali e i familiari della dottoressa».

La posizione ufficiale della Farnesina

In una nota, il ministero degli Esteri ha confermato la disponibilità del governo a fornire assistenza al piccolo: «L’Italia è pronta a collaborare con tutte le istituzioni potenzialmente coinvolte, considerando e rispettando le volontà della dottoressa al-Najjar e dei suoi familiari». Una dichiarazione che punta anche a rassicurare l’opinione pubblica e le opposizioni sulla concretezza degli interventi italiani nella crisi umanitaria in corso.

Gaza allo stremo, oltre 53mila vittime

Nel frattempo, la situazione a Gaza continua a peggiorare. Secondo i dati forniti dalle autorità sanitarie locali, le vittime civili hanno superato quota 53.900 dall’inizio delle operazioni militari. Gli ospedali, sempre più sotto pressione, sono al collasso. Gli aiuti umanitari arrivano con grande difficoltà e i bombardamenti israeliani non accennano a diminuire.