“Famiglie assenti, ragazzi armati”, Vittorio Feltri smonta il mito della gioventù sana
Sovraffollamento, suicidi e degrado nelle carceri italiane, anche quelle minorili. Vittorio Feltri denuncia un’emergenza ignorata e chiama in causa famiglie e politica.
Carceri fuori legge e minori reclusi: il sistema sta esplodendo
I dati diffusi dall’associazione Antigone fotografano una realtà inquietante: le carceri italiane sono fuori legge da decenni, afferma Vittorio Feltri, e oggi anche i penitenziari minorili cominciano a collassare. Celle sovraffollate, spazi insufficienti, assenza di riscaldamento, acqua calda e privacy. “Cinque o sei detenuti stipati in celle pensate per due”, denuncia Feltri, che parla di condizioni disumane.
L’ex direttore sottolinea che il carcere, in uno Stato di diritto, deve esistere, ma deve rispettare la dignità umana. Un principio che oggi, secondo lui, viene violato sistematicamente. “Lo Stato non può pretendere legalità se è il primo a ignorarla”, ammonisce.
Emergenza minori: +54% in due anni
La novità più allarmante? L’aumento del 54% dei detenuti minorenni in appena due anni. Per Feltri, non si tratta solo di numeri: “Il sovraffollamento rende impossibile ogni progetto di recupero individuale, esaspera le condizioni di vita, moltiplica i suicidi”. E i dati lo confermano: 91 detenuti si sono tolti la vita nel 2024, un triste record.
Dietro questa escalation, Feltri individua una società in crisi e un ruolo genitoriale ormai assente: “Abbiamo una gioventù abbandonata, che si arma per sopravvivere. Dove sono i padri? Dove sono le madri?”. Secondo il giornalista, i ragazzi cercano coesione nel crimine, agiscono per non essere colpiti, trascinati da un’esistenza priva di senso e da famiglie disgregate.
“La famiglia è il vero carcere vuoto”
Nell’analisi di Feltri non c’è spazio per le proposte della sinistra, come quella dell’eurodeputata Ilaria Salis, che auspica l’abolizione delle carceri. “Sarebbe il Far West, un ritorno all’anomia. Il carcere va riformato, non cancellato”, sostiene. L’unica via per ridurre il numero di minori reclusi, secondo lui, è ripristinare il ruolo della famiglia: “Dobbiamo recuperare il senso di responsabilità genitoriale, ma la vedo dura. Aspettiamoci il peggio”.