Vannacci esplode: “Codardi e incappucciati contro chi non pensa come la sinistra. Vergogna!”
Il vice-segretario della Lega denuncia un’aggressione brutale in Svizzera contro un giovane militante identitario e attacca duramente sinistra e radical chic.
L’agguato in Svizzera e il post infuocato di Vannacci
Un episodio di violenza politica scuote il dibattito italiano. Secondo la ricostruzione fornita da Andrea Ballarati, giovane attivista identitario, un gruppo di circa venti persone incappucciate lo avrebbe aggredito con spranghe e bastoni durante una grigliata privata nei pressi di Faido, in Ticino. Il giovane ha sporto denuncia alla Polizia cantonale, parlando di «vile agguato».
A intervenire con parole durissime è stato il generale Roberto Vannacci, ora europarlamentare e fresco di nomina a vice-segretario della Lega, che ha pubblicato su Instagram un post dai toni infuocati: «Andrea Ballarati, giovane militante identitario, è stato brutalmente aggredito da un branco di venti criminali incappucciati. Bastonate, spranghe, contusioni. Un’aggressione premeditata, codarda e vigliacca: in venti contro uno».
Vannacci attacca: “Dittatura della sinistra”
Il generale non si limita alla cronaca e denuncia un clima intollerante e intimidatorio nei confronti di chi osa esprimere opinioni divergenti dal pensiero dominante. «La colpa di Ballarati: avere organizzato un convegno, avere dato voce a chi vuole esprimere i propri pensieri anche sul concetto di Remigration, essere andato contro il pensiero unico della sinistra», afferma Vannacci, che parla di una «visione imposta a suon di spranghe e martellate».
Poi, l’attacco diretto alla sinistra e all’eurodeputata Ilaria Salis, coinvolta in una vicenda giudiziaria legata a episodi di violenza politica in Ungheria: «Questa è la sinistra! Questa è la dittatura che ci vogliono imporre. Questi sono quelli che vorrebbero preservare con l’immunità Ilaria Salis, un’altra accusata di essere andata in giro a spaccare la testa a chi non la pensava come lei».
Vannacci critica inoltre il silenzio degli intellettuali: «Guarda caso anche i radical chic stanno zitti, quelli che vorrebbero eliminare l’odio dai pensieri umani, quelli che gridano ‘al fascismo’ ad ogni occasione tacciono di fronte alle sprangate a tradimento».
“Antifa, collettivi e intellettuali: silenzio complice”
La conclusione del post è una durissima condanna verso l’ambiente progressista e militante che, secondo Vannacci, si renderebbe complice di un clima repressivo: «Questa è la vera faccia degli ‘antifa’, degli pseudo-intellettuali e dei collettivi: quelli che vorrebbero arrogarsi il diritto di decidere chi possa parlare e chi invece debba rimanere in silenzio. VERGOGNA. SCHIFO. DISGUSTO».
Le parole del generale, destinate ad alimentare lo scontro politico, arrivano in un contesto già segnato da polemiche sulle violenze politiche e sulle richieste di immunità per gli europarlamentari coinvolti in vicende giudiziarie. Il caso è aperto e promette di far discutere a lungo.