“Vuoi morire?”, il carabiniere urla al 23enne prima di ucciderlo, video e perizie scagionano il maresciallo
Il maresciallo Luciano Masini sparò per fermare un giovane armato che aveva accoltellato quattro persone a Villa Verucchio. Il video conferma la legittima difesa.
La notte di Capodanno e l’aggressione in strada
È stato archiviato dalla Procura di Rimini il procedimento aperto nei confronti del maresciallo Luciano Masini, comandante della stazione dei Carabinieri di Villa Verucchio, coinvolto nella tragica sparatoria avvenuta nella notte di Capodanno. Il militare aveva esploso alcuni colpi di pistola contro il 23enne Muhammad Abdallaha Sitta, che, armato di coltello, aveva poco prima ferito quattro persone scelte a caso per strada.
L’episodio si era verificato nel centro abitato del comune in provincia di Rimini, quando il giovane, visibilmente in stato di agitazione, aveva seminato il panico aggredendo passanti senza motivo apparente. Sul posto era intervenuta una pattuglia dei carabinieri guidata dal maresciallo Masini, che aveva più volte intimato al ragazzo di lasciare l’arma e di fermarsi. Inutili gli avvertimenti: Sitta continuava ad avanzare con il coltello in mano.
A documentare i momenti concitati è un video, realizzato con un telefono cellulare da un testimone e successivamente diffuso online dalla pagina “Police Activity Italia 2.0”. Nelle immagini si sentono le urla del carabiniere: “Butta il coltello, vuoi morire?”. Il militare spara prima verso le gambe, poi è costretto a colpire il giovane al busto per fermarne l’avanzata. Sitta muore poco dopo.
L’indagine per eccesso colposo e la decisione della procura
Il filmato è stato uno degli elementi centrali dell’inchiesta aperta, per atto dovuto, per eccesso colposo di legittima difesa nei confronti del maresciallo. Le indagini hanno confermato la piena correttezza dell’intervento. Anche grazie alle perizie balistiche e medico-legali, la procura ha stabilito che “non vi era alcuna possibilità di utilizzare strumenti alternativi, compreso il taser, per fermare l’aggressore”.
La procuratrice capo di Rimini, Elisabetta Melotti, ha chiarito che, sulla base di tutte le evidenze raccolte, “il carabiniere agì in maniera corretta per tutelare sé stesso e le persone presenti”. Nessun provvedimento disciplinare è stato adottato dall’Arma nei confronti del maresciallo, che si era temporaneamente assentato in ferie nei giorni successivi all’accaduto.
“Sono tranquillo. Ho fatto il mio dovere per difendere l’incolumità dei passanti”, aveva dichiarato Masini durante le fasi dell’indagine. Ora, con la decisione di archiviazione, si chiude formalmente il procedimento a suo carico, confermando l’operato come pienamente legittimo.