Usa, è mia figlia donna rapisce bimba da scuola e la violenta
Una terribile storia terminata con una condanna esemplare dell’esecutrice di uno dei reati più deplorevoli che possono essere commessi.
Christina Regusters dovrà passare 40 anni della sua vita rinchiusa in un carcere di massima sicurezza negli Stati Uniti d’America.
La donna finse di essere la madre di una bambina ed entrò indisturbata in una scuola e rapì la piccola per un intero giorno.
A Philadelphia negli Stati Uniti d’America successe nel 2013 qualcosa di terribile.
Una donna che poi fu identifica si presentò vestita con il niqab, il tradizionale vestito musulmano che non consente di vedere il viso di chi lo indossa, presso una scuola e rapì una bambina che all’epoca aveva solo 5 anni.
Fu una giornata terribile per quella piccola che fu portata a casa dalla donna che l’aveva rapita e fino al mattino del giorno susseguente fu violentata e seviziata.
La donna autrice del rapimento e delle sevizie nei confronti della bambina di soli 5 anni il giorno dopo abbandonò la piccola in un parco giochi.
L’autrice di questi orrendi reati, però, non si accorse di aver lasciato sulla maglietta della piccola il suo DNA.
Gli inquirenti ritrovarono la piccola e dopo lunghe e minuziose indagini riuscirono a dare un nome all’autrice del rapimento.
La donna che si vestì con il niqab è rapì la piccola dalla scuola si chiama Christina Regusters ed era, all’epoca dei fatti, un’educatrice di soli 22 anni.
La donna dopo due anni dal terribile evento è stata condannata dal tribunale di Philadelphia a 40 anni di carcere.
Il Procuratore di Philadelphia, Erin O’Brien ha così commentato la dura condanna a Christina Regusters: “È la sentenza più appropriata per far sì che quella donna non possa più nuocere a nessun altro”.
Christina Regusters nel corso del processo e ai magistrati che la interrogavano aveva detto che aveva escogitato il rapimento della bambina per salvare la stessa da un maniaco mai però identificato.
Gli investigatori alla versione della giovane donna non hanno mai creduto ed hanno sempre sostenuto che l’autrice dell’orrendo reato di rapimento e violenze nei confronti della piccola fosse stata la Regusters che ora dovrà restare rinchiusa in carcere per 40 lunghi anni.
I genitori della piccola però continuano a chiedere che ad essere incriminati siano anche i dirigenti della scuola che senza rendersi conto della effettiva identità della donna avevano lasciato nelle mani di Christina Regusters la figlia con molta leggerezza dando l’allarme della sparizione della stessa solo dopo molte ore.
La scuola dove fu rapita la piccola è a Bryant Elementary School di Philadelphia e la bambina fu rapita nel gennaio del 2013.
Christina Regusters si presentò presso la scuola e disse alla direzione: “Sono la mamma porto mia figlia a fare colazione fuori”.
Nessuno della scuola si preoccupò di chiedere alla donna un documento e solo dopo otto ore dalla sparizione la direzione scolastica diede l’allarme.
La piccola da Christina Regusters era sta bendata e portata a casa della stessa che aveva iniziato a torturarla e violentarla.
Le sevizie durarono tutto il giorno e la piccola poi all’alba intorno alle 4,40 del giorno dopo fu abbandonata in un parco giochi.
Il pianto della piccola attirò un uomo che riuscì a trovarla nel parco giochi ed avvisare la polizia.
La bambina ancora oggi che ha sette anni è traumatizzata da quel terribile evento e, all’epoca, fu necessario l’intervento di uno staff di psicologi per cercare di farla riprendere dopo le violenze subite.
La donna che seviziò la piccola oltre dal Dna fu anche incastrata da racconto della piccola che riuscì anche a ricordare che nella casa dove fu seviziata c’era un pappagallo parlante.
Christina Regusters conosceva benissimo la famiglia della piccola anche perché per alcuni mesi fu l’educatrice del fratellino della povera bambina.
Anche le telecamere a circuito chiuso della scuola permisero l’identificazione della donna che aveva rapito al piccola.