Teresa e Trifone la madre di Ragone a Quarto Grado, Ruotolo mi chiese soldi

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Gli investigatori di Pordenone in queste ultime ore stanno intensificando le ricerche sull’eventuale movente dell’uccisione della coppia di fidanzanti Trifone Ragone e Teresa Costanza.

In particolare molta attenzione gli investigatori stanno prestando ad alcune tracce ritenute molto interessanti ritrovate nell’auto dell’unico sospettato Giosuè Ruotolo.

Sembrerebbe che le tracce ritrovate sulla cintura di sicurezza dell’auto potrebbero essere determinanti per la conclusione delle indagini.

Intanto, la mamma di Trifone Ragone ha rivelato una notizia che ha fatto il giro delle testate giornalistiche  e non solo lasciano tutti, a dir poco, stupiti.

Eleonora Ragone  durante la trasmissione Quarto Grado, in onda su Rete 4 venerdì scorso ha dichiarato: «Giosuè Ruotolo ci ha avvicinato dopo l’omicidio, in albergo. Ci ha detto che aveva fatto un prestito a mio figlio; gli ho chiesto di quanto si trattava e mi ha detto che erano 25 euro. Ma a quel punto un commilitone è intervenuto dicendo di lasciarlo perdere».

La notizia è sconcertante sia per il momento in cui è stata formulata, momento assolutamente inopportuno sia per l’entità del prestito che certamente non necessitava di una richiesta tanto urgente.

A questo proposito è intervenuto l’avv. di Giosuè Ruotolo, Rigoni Stern che, allo stato è l’unico indagato il quale ha voluto così replicare a tale dichiarazione della mamma di Trifone: «Occorre prestare molta attenzione alle dichiarazioni fornite in questo delicato momento delle indagini, in quanto potrebbero essere oggetto di profili penali di responsabilità. Stanno uscendo dichiarazioni inverosimili che sono al vaglio della difesa e saranno oggetto di possibili denunce e querele».

Nel frattempo si stanno attendendo, con trepidazione, gli esiti degli ultimi accertamenti che hanno effettuato o Ris.

Questi accertamenti sono stati effettuati sia sulla macchina di Ruotolo sia sui suoi abiti.

Gli accertamenti sono anche concentrati sulla cintura di sicurezza dell’auto di Giosuè Ruotolo che potrebbe rivelare indizi molto interessanti ai fine dell’indagine.

Ciò che rimane ancora un mistero, tuttavia, è il movente che avrebbe spinto Giosuè Ruotolo a compiere un omicidio tanto efferato.

 Il procuratore Marco Martani, ha affidato le indagini ai pm Matteo Campagnaro e Pier Umberto Vallerin.

I magistrati che stanno indagando non escludono che il movente sia davvero un futile motivo.