Il primo trapianto di pene sarà effettuato su un soldato reduce di guerra

I medici dell’università di Johns Hopkins  School of Medicine hanno reso noto che  il primo trapianto di pene sarà effettuato su un giovane soldato reduce dalla guerra in Afghanistan contro i talebani.

Il ragazzo, di cui non si conosce il nome, fu ferito durante un cruento combattimento contro i talebani ai genitali e dall’epoca ha perso la funzionalità del suo organo riproduttivo.

L’intervento sarà svolto solo quando i medici della Johns Hopkins School saranno sicuri di poterlo svolgere alla perfezione.

Restituire le funzioni dell’organo di riproduzione maschile a tantissimi giovani soldati che le hanno perse durante le missioni di guerra dell’esercito americano è l’ambizioso obiettivo di un team di medici Usa.

Un’operazione non semplice che sarà la prima al mondo quella del trapianto del pene che durerà parecchie ore.

La decisione di programmare il primo trapianto del pene è scaturita nel team di medici di una delle università più prestigiose al mondo, la  Johns Hopkins University School of Medicine, in seguito all’altissimo numero di soldati americani che sono ritornati da varie missioni in tutto il mondo con lesioni gravi al pene o ai genitali.

Quindi, il prossimo incredibile traguardo per la chirurgia mondiale sarà il trapianto del pene.

A renderlo noto sono stati i medici della Johns Hopkins University School of Medicine che intendono effettuare il trapianto dell’organo maschile a un soldato americano che ha fatto parte della missione in Afghanistan.

L’intento dei medici della Johns Hopkins University School of Medicine è quello di far ritornare funzionale l’organo al soldato americano.

Secondo i medici, il soldato subito dopo il trapianto potrà tornare a urinare autonomamente, ad avere rapporti con la propria partner e a ritornare anche ad essere fertile.

Un traguardo ambizioso quello che si sono posti i medici della prestigiosa università americana che hanno deciso di effettuare il primo trapianto al pene perché un altissimo numero di soldati americani dopo le missioni di guerra in tutto il mondo sono ritornati con delle lesioni o al pene o ai testicoli.

I medici della Johns Hopkins University School of Medicine hanno avuto il benestare dell’organizzazione sanitaria statunitense solo per effettuare trapianti del pene su uomini delle forze armate che sono stati impegnati in varie missioni.

I dati sulle lesioni all’apparato riproduttivo maschile sono le più comuni durante una missione di guerra.

Secondo i dati forniti da uno dei tabloid più letti negli Stati Uniti d’America, sono 1.367 i militari che durante le missioni americane avvenute dal 2001 al 2013 hanno subito delle lesioni ai testicoli o al pene.

Andrew Lee, uno dei medici che farà parte dell’equipe che effettuerà la prima operazione di trapianto al pene, ha affermato che: “Queste lesioni genitourinarie non sono cose di cui sentiamo parlare o che si leggono molto spesso. È devastante, per un giovane tornare a casa nei suoi 20 anni con la zona pelvica completamente distrutta”.

Secondo i medici della prestigiosa università americana le lesioni al pene sono le più difficili da accettare da parte dei soldati che hanno svolto delle missioni di guerra perché non consentono di avere una vita normale.

Il soldato che ha riportato delle lesioni all’apparato riproduttivo ha più dei danni psicologici che fisici.

I medici della Johns Hopkins University School of Medicine hanno affermato che: “Il danno maggiore avviene non in termini fisici, ma psicologici. La perdita del pene o dei testicoli, con conseguente perdita della fertilità e della capacità di procreare, sono la parte più dura da dover affrontare una volta ritornati in società nella vita di ogni giorno”.

I medici della università americana hanno, infine, reso noto che il primo trapianto al pene sarà effettuato entro massimo un anno e che la struttura si sta attrezzando per svolgere, senza alcuna difficoltà, questa delicata operazione.

L’intervento chirurgico, visto la sua delicatezza, avrà una durata di 12 ore minimo.