Al Bano parla dopo il doppio infarto, ecco il suo racconto dei drammatici momenti

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Sono passati due giorni dall’improvviso malore che ha colpito il cantante pugliese Al Bano Carrisi.

Il famoso artista dal letto del plesso ospedaliero Santo Spirito ha raccontato la sua disavventura.

Al Bano ha voluto precisare che: “La grande paura è passata: ora bisogna stabilizzare bene questo cuore che sta ballando e poi andremo avanti con lo slancio di sempre”.

Il cantante era all’Auditorium della Conciliazione a Roma per provare il concerto di Natale quando il primo campanello d’allarme è arrivato alle 18,00, il secondo quello che ha allarmato tutti alle 20,00.

Al Bano è stato trasportato con un taxi al vicino ospedale Santo Spirito dove gli hanno diagnosticato un infarto in corso.

Il cantante di Cellino San Marco, che da poco ha compiuto 73 anni, ha raccontato che:

“Finche’ hai la generosità vai tranquillo, dai e ti sarà dato”.

Al Bano ha anche voluto svelare quanti altri giorni resterà in ospedale: “Cinque giorni di degenza e poi la riabilitazione. Ho dovuto cancellare diversi impegni che mi aspettavano la prossima settimana: Fiorello, Baudo, un incontro con il Papa e i bambini del Gemelli ai quali ho dedicato il Brano Vite coraggiose. Me ne andro’ in famiglia qualche giorno prima del previsto: per fortuna sotto quel cielo nulla di nuovo. Ringrazio i medici che sono stati molto bravi”.

Il cantante pugliese ha racconto i drammatici momenti passati: “Stavo facendo le prove per il concerto di Natale (all’Auditorium della Conciliazione, in onda il 24 dicembre su Canale 5, ndr) – racconta Al Bano – quando ho avvertito un dolore al petto: pensavo che fosse un problema reumatico. Dopo un po’ e’ passato, per tornare poi ancora piu’ forte di prima. Allora siamo andati in taxi al pronto soccorso del Santo Spirito, dove mi hanno diagnosticato un infarto in atto. Si e’ deciso di operare: dopo tre ore di intervento, a mezzanotte e mezza, ero fuori della sala operatoria.  Tutto quello che stava accadendo, con il medico, fantastico, che mi raccontava tutto minuto dopo minuto”.