Il Ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia non molla continua imperterrita sulla sua strada credendo fortemente che per riformare la pubblica amministrazione serve un massiccio prepensionamento.

La Madia parte dal presupposto che la macchina dello stato attualmente è bloccata ed è lentissima anche perché non vi è stata la rivoluzione tecnologica e generazionale che è avvenuta in altri paesi.

Basti pensare che l’età media dei dipendenti pubblici in Italia è la più alta di tutta l’Europa anche perché  le assunzioni nel pubblico sono bloccate da tempo.

Il Ministro madia sa perfettamente che se si vogliono uffici pubblici che funzionano servirebbe la maggiore informatizzazione possibile e che il personale sappia utilizzare le innovazioni tecnologiche messe a loro disposizione.

Poi il Ministro Madia deve fare anche i conti con il numero elevatissimo di esuberi che il commissario Carlo Cottarelli ha reso noto che sono pari a 85.000 unità nel pubblico.

Con il prepensionamento la Madia intende raggiungere tre obbiettivi.


Il primo far fronte agli esuberi indicati da Cottarelli nella maniera più indolore possibile accompagnando i lavoratori alla pensione anticipata.

Il secondo di rendere molto più efficiente il pubblico introducendo giovani che hanno maggiore freschezza mentale e dimestichezza rispetto a chi è alle soglie della pensione di tutte le nuove tecnologie ora disponibili.

Il terzo di rimettere in moto il turn over generazionale fermo in Italia da anni che con l’attuazione della riforma Fornero ha avuto lo stop definitivo.

Dare ora l’opportunità ai giovani di poter ambire anche ad un posto pubblico sarebbe fornire una grossa mano ed una boccata di ossigeno a chi si trova, dopo la fine dei studi, senza nessuna possibilità di trovare lavoro e con quasi la necessità di dover andare all’estero per cercarlo.

La disoccupazione giovanile ha toccato negli ultimi mesi livelli altissimi mai raggiunti prima quindi si rende necessario e urgente cercare di  battere tutte  le strade praticabili per fornire delle opportunità in più a chi ha perso un lavoro o a chi non ha mai avuto la possibilità di averne uno.

La proposta del prepensionamento della Madia come d’altronde giustamente a dichiarato il presidente della commissione lavoro della Camera l’Onorevole Cesare Damiano bisogna estenderla anche ai lavoratori privati in modo da creare una eguaglianza di trattamenti.

La ragioneria generale di stato nella persona dell’Ispettore Generale Francesco Massicci ieri ha però dichiarato che un prepensionamento di queste elevate proporzioni ha bisogno di un rilevante copertura economica anche perché bisogna far fronte al pagamento di nuove pensioni e soprattutto alla trattamento di fine rapporto di chi andrà in pensione anticipata.